PASSI AVANTI SUI TERREMOTI

 

PassiavantiLeggendo e ascoltando i media,che riportano anche il pensiero dei rappresentanti delle Istituzioni,si può dedurre che in Italia vi è consapevolezza ormai diffusa di cosa fare per prevenire i disastri dovuti ai terremoti.
Certo ancora resistono credenze messe in giro da “ciarlatani”non fondate su risultati scientifici, ma il più è fatto. Occorre pero’ un altro passo avanti.
Molti media insistono a proporci esperti di sisma senza rendersi conto che il problema da risolvere non è la conoscenza del fenomeno,riportato anche nei libri per ragazzi allegati ai quotidiani, ma l’interferenza tra il fenomeno sismico e ciò che è stato costruito sulla crosta terrestre per le necessità delle persone.
Questa non è materia della scienza pura (fisica,geologia,vulcanologia ecc) ma della scienza e tecnica applicata ( Ingegneria,architettura e simili).
Quindi le TV, se vogliono presentare meglio la problematica interroghino chi lavora ogni giorno su questi temi!
Personalizzo e lo posso fare per la mia amicizia con la persona, Enzo Boschi, bravo fisico e storico presidente INVG,risponde su questioni
che non sono di sua competenza, anche se negli anni ha ascoltato o letto molte relazioni degli addetti ai lavori.
Sono portato a scrivere queste considerazioni non per gretta difesa di categorie professionali ma per amore di verità, che considero sempre “rivoluzionaria”. Il terremoto e’un fenomeno naturale, che , salvo casi rarissimi,non provocherebbe danni ad alcuno se l’uomo si fosse accontentato di vivere nelle capanne.
Preso atto della reale situazione bisogna agire senza indugio in due direzioni:la prima riguarda il “costruito” che presenta rischi sismici
Variabili , che vanno catalogati e ridotti con opportuni interventi a partire dalle cosiddette costruzioni strategiche e poi via via dagli  edifici privati.
Questa è la sfida di tutti i paesi “sismici” del Pianeta, tra cui L’Europa e quindi l’Italia.
La seconda direzione e’ quella di seguire alla lettera le norme antisismiche per le nuove costruzioni,avendo a disposizione la mappatura sismica preparata dagli scienziati, che in Italia sono presenti con altissima professionalità.
Esprimendo la grande soddisfazione per il fatto che nel nostro paese la classe dirigente ha compreso il problema, avendo già varato leggi che vanno in questa direzione, va fatto uno sforzo grande e unitario da parte di tutte le forze politiche e sociali,di avviare un PIANO DI MANUTENZIONE ANTISISMICA sul “costruito”,invertendo il rapporto tra finanziamenti per le ricostruzioni e finanziamenti per la prevenzione.
Negli ultimi 116 anni infatti si sono investiti in Italia circa 300 miliardi di euro per le ricostruzioni e nemmeno 1 per la prevenzione.
E non si contano i circa 150.000 morti e 300.000 feriti.
Se Renzi e il suo Governo riuscissero a gestire bene questo “enorme problema” avviandolo a soluzione,gli italiani dovrebbero mantenerlo in carica per 3-4 legislature.
E l’Opposizione ? L’Opposizione dovrebbe collaborare col Governo acquisendo così il diritto di governare per altrettanto tempo.
Tutto ciò è utopia?
Gli Italiani intelligenti abbracciano sempre l’utopia per risorgere.
AURELIO MISITI
Già Preside della Facoltà di ingegneria , Presidente onorario del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Attualmente Presidente del CNIM- Comitato Nazionale Italiano per la Manutenzione

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Terremoto: solito copione?

terremoto

foto da “ilpost.it”

Tutti oggi piangiamo i morti di Amatrice e dintorni; molti commentatori hanno riscritto ciò che hanno scritto nel 2009 dopo L’Aquila.
Potremmo andare al dopo ogni terremoto per leggere cose analoghe.
I tecnici (ingegneri, architetti, geometri, geologi, fisici ecc.) hanno sempre raccomandato di realizzare un piano di manutenzione del costruito per ridurre il rischio sismico in tutto il Paese.
Il piano, fondato su investimenti pubblici e su incentivi fiscali, riguardando tutto il Paese, sarebbe anche un motore della crescita economica dell’Italia.
È necessario ripetere il buon successo ottenuto sulla questione energetica.
Se tutto sarà dimenticato dopo qualche settimana senza cambiare strategia, gli italiani piangeranno presto i nuovi morti dei prossimi terremoti.
Aurelio Misiti

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