Informativa urgente del governo sulla vicenda dell'imprenditore Titti Pinna, rapito in Sardegna nel settembre 2006

Signor Presidente, riteniamo opportuno e utile che il Governo abbia reso l’odierna informativa su una vicenda così angosciante come la sparizione, avvenuta già il 19 settembre 2006, di Titti Pinna allevatore di Bonorva, un paese agricolo del centro della Sardegna.
Ringraziamo il Viceministro Marco Minniti per le informazioni che, nonostante la delicatezza della situazione determinata dalle indagini in corso, ci ha dato, delle quali prendiamo atto con relativa soddisfazione. Comprendiamo che è stato fatto tutto il possibile per farci sapere ogni dettaglio, ogni particolare, nei limiti di quanto dicevo sopra.
A distanza di molti mesi dal momento in cui l’allevatore è stato sottratto ai suoi familiari, anche il papa Benedetto XVI ha pronunciato un appello per la sua liberazione. Noi vogliamo innanzitutto esprimere piena solidarietà e forte condivisione nei confronti della famiglia, doppiamente penalizzata, in primo luogo dalla scomparsa di Titti Pinna, e secondariamente dalle varie forme di sciacallaggio che l’hanno vista vittima: da quelle riguardanti il pagamento di un riscatto, che almeno lascerebbero posto alla speranza, a quelle, assai più gravi, attinenti a voci incontrollate, ingiustamente lesive dell’onorabilità di Pinna, e che con crudeltà feriscono la sensibilità della famiglia già provata.
L’Italia dei Valori ha già partecipato al moto di popolo, che ha inteso tenere i riflettori costantemente puntati su questa inquietante vicenda, perché dinanzi a temi fondamentali come la vita non esistono graduatorie di serie A e di serie B. Il primo dovere infatti è quello di testimoniare la memoria accanto alla famiglia e alle popolazioni sarde.
L’Italia dei valori, partito della legalità e del rispetto della persona umana, ha partecipato alle assemblee e alle marce, attraverso il collega Federico Palomba ha presentato un’interrogazione parlamentare volta a consentire l’esibizione, durante le partite di calcio, di striscioni che condannano i sequestri di persona e ricordano che una persona non è più nella sua comunità d’affetti e di socialità. Noi pensiamo che non bisogna lasciare niente di intentato per risolvere questo drammatico enigma, che ha per posta una vita umana.
Confidiamo che gli inquirenti sappiano dare risposte precise, che noi vivamente auspichiamo siano nel segno della speranza e del rientro in famiglia. E per la serietà che riconosciamo alla magistratura e alle forze dell’ordine, chiediamo loro di raddoppiare gli sforzi, per non archiviare questa vicenda e dare certezze, ripetiamo, che ci auguriamo siano fauste per la sicurezza del presunto ostaggio.
Nel frattempo, mentre ringrazio ancora una volta il Viceministro anche per l’impegno di tenere informato il Parlamento sugli sviluppi della vicenda, l’Italia dei Valori si stringe accanto alla famiglia e alla comunità di Bonorva.

on. Aurelio Misiti
deputato di Italia dei Valori
www.aureliomisiti.it



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