La Protezione Civile va decongestionata

Il Governo di Centro-destra e quelli del precedente quinquennio hanno assegnato un ruolo al Dipartimento della Protezione Civile che va oltre i compiti istituzionali, normalmente congruenti con lo stato di emergenza di un territorio.
Usare la Protezione Civile come mezzo di programmazione e realizzazione di opere pubbliche ha consentito di disporre di somme notevoli “pronta cassa”, altrimenti non disponibili in tempi compatibili con la normale attività amministrativa.
L’attuale Ministro dell’Ambiente ritiene giustamente che, nel caso di dichiarazione dello stato di emergenza idrica nazionale, il ruolo di Commissario venga svolto da una personalità particolarmente esperta nelle gestione delle risorse idriche e non dal Capo della Protezione Civile. Ciò consentirebbe di avviare un processo di normalizzazione per superare i commissariamenti delle gestioni idriche nel nostro paese.
La paventata siccità, dovuta alle scarse piogge primaverili, qualora diventasse realtà, comporta infatti uno studio approfondito da porre a base di una gestione ordinaria che limiti i disagi in tutti i comparti della vita civile del paese.
Da quanto segnalato emerge con forza la necessità di attuare una politica della prevenzione che crei le condizioni per la salvaguardia della vita, anche di fronte ai fenomeni violenti della natura.

on. Aurelio Misiti
deputato di Italia dei Valori
www.aureliomisiti.it



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