Gazzetta del Sud – Misiti: al congresso Idv ha vinto la politica della responsabilità

II parlamentare calabrese è convinto che il centrosinistra sia in grado di riconquistare la Regione puntando sul candidato governatore espresso dalle primarie

Misiti: al congresso Idv ha vinto la politica della responsabilità

REGGIO. L’on. Aurelio Misiti, deputato del Gruppo Misto ProCalabria, può essere soddisfatto: il congresso dell’ldv si è concluso con la proposta Di Pietro di lavorare con il Pd per costituire un’alternativa di governo. Una linea che lo stesso on. Misiti aveva auspicato nei mesi scorsi. Ed era stata proprio questa la ragione della sua uscita da Idv. Una sua rivincita politica? Risponde il parlamentare calabrese: «Non si tratta di rivincita. Ha vinto la politica della responsabilità, che io ho sempre propugnato. Di Pietro pare voglia ripercorrere la strada che Idv praticava nel Parlamento e nel Governo Prodi. Era il partito del fare, delle proposte e si contrapponeva al populismo distruttivo dell’estrema sinistra, che ha preferito la piazza alle istituzioni c che ha causato la sconfitta della coalizione. Non a caso nel suo discorso conclusivo ha parlato dì ricostruzione del partito e ha riconosciuto che negli ultimi mesi la politica del partito ha fatto prevalere una polemica che lui stesso ha definito sterile».

– Ora che cosa prova?
«Né soddisfazione e né amarezza; mi impegno però a continuare il lavoro in Parlamento e in Calabria per far prevalere la buona politica del fare. Mi fa piacere che Di Pietro, al quale mi lega un rapporto di stima personale che non si è mai interrotto e a cui chiedo in ulteriore sforzo per liberarsi definitivamente dei falsi profeti, stia imboccando la buona strada».

– L’Idv ha però raggiunto l’8 per cento alle europee, puntando proprio sulla politica della piazza
«Un risultato effimero, drogato da voti “di pancia” come ha giustamente riconosciuto Di Pietro, che potrebbero scomparire insieme ai personaggi che hanno portato fuori strada il partito».

– Il suo riferimento appare chiaro. E’ rivolto a De Magistris?
«Non solo ma a tutto il gruppo di parolai estremisti che va da Grillo a Flores d’Arcais, a Travaglio ecc. Un gruppo che strumentalizza gli umori di una parte dei cittadini impauriti dagli effetti della crisi economica e disorientati dalla incapacità dei partiti di proporre politiche credibili per guidare la ripresa».

– Strada obbligata, quindi, il ritorno all’intesa col Pd?
«E solo un ritorno al solco tracciato dall’accordo che prima delle politiche era stato sottoscritto con il Partito democratico”,

– In Campania Idv alla fine ha accettato De Luca. In Calabria Di Pietro chiede a Bersani di sostenere Callipo per saldare l’intesa nelle 13 regioni in cui si vota.
«Callipo non è stato assessore di Loiero solo perché non ha trovato l’accordo sulla delega. Al di là di qualche nervosismo spiegabile nel suo stato di possibile candidato a presidente, appare come una brava persona. Non è stato scelto dai cittadini ma è stato proposto da De Magistris non per contribuire a far crescere il centrosinistra ma per raccogliere consensi utili a sottrarre il partito alla guida di Antonio Di Pietro».

– A suo giudizio sarebbe opportuno che l’Idv convergesse su Loiero?
«Dovrebbe sostenere il candidato che vincerà le primarie, che potrebbe essere lo stesso Callipo, qualora decidesse di partecipare. Ma il gruppo di cui sopra ha scelto la Calabria come uno dei banchi di prova del loro tentativo di formare un partito puramente giustizialista e minoritario. Di Pietro ha dimostrato più volte di saper riconoscere i suoi errori, come nel caso della città metropolitana dello Stretto. Per la regione può fare la stessa cosa»

– E convinto che il centrosinistra posta vincere in Calabria, nonostante l’accordo PdL-Udc?
«Senza raccordo con l’Udc il centrosinistra ha vinto le elezioni cinque anni fa alle regionali e meno di un anno fa alla provincia di Cosenza, che rappresenta il 40% della Calabria. Sono certo che il lavoro di stabilizzazione e programmazione che è stato realizzato dal Governo di centrosinistra negli ultimi due anni dopo la falsa partenza dovuta all’omicidio Fortugno e al clima di caccia alle streghe verso il Consiglio Regionale con i clamorosi errori della magistratura inquirente, sarà riconosciuto e premiato dal calabresi. L’ldv nazionale ha impedito l’ingresso in Giunta, voluto da Idv-Calabria, dimostrando così scarso coraggio di affrontare e risolvere i difficili problemi calabresi in prima persona. L’appoggio esterno è stato un fallimento politico».

– Ma Di Pietro, già in un’in-tervista a “Gazzetta del Sud”, e ancora adesso, continua a definire fallimentare e clientelare la politica del centrosinistra in Calabria… Inoltre è convinto che Callipo sia un candidato vincente.
«Su questi temi vi è stata discordanza tra il partito Idv-Calabria e nazionale perché sembrava una contraddizione il giudizio negativo su una giunta sostenuta da noi stessi per cinque anni. D’altra parte è contraddittoria la previsione di vincere a mani basse con il sostegno di una “coalizione fallimentare”. Capisco le difficoltà del partito di uscire da una situazione d’isolamento ma voglio esprimere fiducia che, dopo il cambio di rotta al congresso, Di Pietro sia capace di attuare la “nuova” linea anche in Calabria senza imporre diktat a nessuno, ma facendo squadra con Bersani e il candidato scelto dai cittadini»- (to. lic.)



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