Intervento in Aula dell’On. Aurelio MISITI – seduta del 20 maggio 2008

Discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 8 aprile 2008, n. 61, recante disposizioni finanziarie urgenti in materia di protezione civile.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor rappresentante del Governo, anche in questo caso il gruppo parlamentare dell’Italia dei Valori si esprimerà favorevolmente in ordine al disegno di legge di conversione del decreto-legge in discussione. Quest’ultimo rappresenta uno degli ultimi atti legislativi approvati dal precedente Governo nella legislatura appena conclusa.
Tale provvedimento, come già detto dal relatore, contiene due importanti e, soprattutto, attese norme di carattere finanziario e contabile, che insistono in ambiti e settori differenti.
La prima norma, prevista dall’articolo 1, reintegra il Fondo della protezione civile dei 48,8 milioni di euro che erano stati decurtati dal bilancio del dipartimento nella scorsa legislatura durante l’iter parlamentare del decreto-legge n. 248 del 2007, il cosiddetto decreto milleproroghe.
Questo reintegro di risorse è un atto dovuto ed è vitale per garantire quel minimo di funzionamento e di operatività al dipartimento della protezione civile, che – è bene rammentare – conta su risorse finanziarie complessive certamente insufficienti per i compiti che esso svolge. A parte la questione se questi compiti siano ampi e vadano al di là delle necessarie competenze, questo fatto è indubitabile: le risorse finanziarie attuali risultano insufficienti.
La riassegnazione di circa 49 milioni di euro avviene, peraltro, alla vigilia della stagione estiva, che in Italia vede la protezione civile impegnata, più che in altri periodi, nella prevenzione e, soprattutto, nella lotta agli incendi boschivi, che sono una vera piaga in alcune regioni del nostro Paese, che ogni anno vede devastati migliaia di ettari del nostro territorio.
Sono risorse, quindi, più che mai necessarie a garantire l’utilizzo dei mezzi antincendio (gli elicotteri e i canadair), il potenziamento dei sistemi di avvistamento e spegnimento degli incendi e, più in generale, per mettere in atto tutte le iniziative necessarie per la prevenzione e la gestione delle diverse emergenze.
Per la copertura finanziaria dell’articolo 1 il provvedimento utilizza gli accantonamenti iscritti nei Fondi speciali di parte corrente relativi ai Ministeri della giustizia, della pubblica istruzione, come ricordato dal relatore, nonché al Ministero per i beni e le attività culturali, dei trasporti e, infine, a quello dell’università e della ricerca.
Ricordo anche in questo caso (si tratta, peraltro, dei Ministeri cui si è attinto anche per il precedente provvedimento n. 7) che si tratta di accantonamenti predisposti dall’ultima manovra finanziaria per il 2008 a copertura di disegni di legge e provvedimenti in via di approvazione da parte del Parlamento, ma che, con la fine anticipata della legislatura, si sono – come dire – liberati e resi disponibili.
Ma sappiamo che quei Ministeri hanno un grande bisogno di essere finanziati.
La seconda norma, contenuta nell’articolo 2 del disegno di legge di conversione in esame, interviene invece sulla restituzione della cosiddetta «busta pesante», ovvero la restituzione di quei versamenti fiscali e contributivi dovuti dai soggetti, cittadini e imprese, colpiti dal terremoto del 1997 in Umbria e Marche, versamenti che erano giustamente stati sospesi; si tratta del trattamento agevolato previsto e messo in atto anche negli anni passati in situazioni analoghe a favore dei cittadini residenti in aree interessate da calamità naturali, come è avvenuto in Sicilia e in altre regioni. La norma in esame integra quindi sensibilmente le risorse già previste e stanziate a tal fine dall’articolo 2, comma 109, della legge finanziaria per l’anno 2008. La restituzione dei tributi e contributi sospesi avviene positivamente secondo tempi e modalità sostenibili per i soggetti interessati, ossia in misura ridotta pari al 40 per cento senza aggravio di sanzioni e di interessi, e mediante una lunga rateizzazione, che arriva a dieci anni. In una fase delicata di finanza pubblica, con risorse disponibili limitate, la conferma dell’abbattimento del 60 per cento di quanto inizialmente dovuto da cittadini e imprese delle aree terremotate rappresenta comunque un importante risultato. Anche in questo caso quindi, come per il precedente articolo 1, alla copertura finanziaria si provvede mediante l’utilizzo degli accantonamenti iscritti nei fondi speciali di parte corrente relativi ai medesimi Ministeri interessati dal precedente articolo; è quindi ovvio che è indispensabile rivedere tale materia quando si tratterà delle singole questioni relative a quei Ministeri.
Per questi motivi, per la necessità di far presto, per l’urgenza che sappiamo esserci in questi casi, e di andare incontro anche ai cittadini che hanno avuto sospeso questo versamento, è per noi utile e giusto approvare il disegno di legge di conversione di questo decreto-legge; perciò il gruppo parlamentare dell’Italia dei Valori della Camera voterà a favore del provvedimento.



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