Intervistiamo l'on. Aurelio Misiti, in occasione di una sua venuta a Melicucco per onorare l'operato dell'ex prefetto De Sena

La Famiglia di origine dell’ on. Aurelio Misiti – che risiede ancora a Melicucco – ci invita a prendere parte all’onorificenza del Prefetto De Sena, che si svolgerà nel Municipio della cittadina per il 15 settembre; riconoscimento, al Prefetto, per la sua impeccabile prestazione professionale data alla Provincia di Reggio Calabria, così incontriamo l’on.; crediamo che lui abbia già sentito parlare di noi, infatti gli abbiamo fatto pervenire una nostra relazione avvenuta a Polistena a Palazzo Rodinò in giugno nell’ ambito di un Caffè Letterario, su una ricerca storica effettuata dal prof. A. Floccari “ Melicucco dalle origini ad oggi”. Cogliamo, dunque, l’occasione di incontrarlo di persona e con il nostro spirito curioso ed indagatore gli proponiamo un’ intervista, lui accetta. Prendiamo carta e penna e riprendendo l’ intervento dell’on. prof. Misiti apparso su un quotidiano locale riguardo i cambiamenti climatici – tenendo conto che in questi giorni di settembre si è alzato un polverone sulla desertificazione dell’ Italia, ma lui ne aveva già parlato prima…- introduciamo l’ argomento, partendo proprio da quella data. Il 22 Luglio in un suo elaborato il prof. Aurelio Misiti scriveva, riguardo i cambiamenti atmosferici e ambientali dovuti all’ effetto “ Serra”, di aver avanzato una proposta in Parlamento affinché l’anidride carbonica scaricata in atmosfera venga misurata per aree omogenee: in una prima fase al Nord, poi Centro, Sud ed infine Isole e successivamente per ogni singola Regione, anche se per ogni singola Regione l’APAT ( Agenzia per la Protezione dell’ Ambiente e del Territorio) sta già provvedendo.Ora che ci troviamo a parlare con lui di persona gli giriamo la domanda per parlarne più ampiamente:
Maria Boeti
-In questi giorni si sta parlando molto dell’ effetto “ Serra” è reale l’ allarme e riguarda solo noi in Italia?
Aurelio Misiti:
-Intanto, la situazione reale è che gli inquinanti riversati nell’ atmosfera da parte delle singole Regioni sono diverse per quantità e per qualità. Ciò significa che non si può fare una media a livello Nazionale ma le Regioni virtuose che non producono anidride carbonica ma ossigeno devono essere creditrici ambientali e non debitrici ambientali verso le altre Nazioni. Quindi, se c’è da pagare la Comunità Europea o le Nazioni più povere – perché noi produciamo una quantità di anidride carbonica superiore a quanto ci assegna il protocollo di Kyoto- è necessario che paghino le Regioni che più producono questi gas inquinanti.

M. B – Ora che Lei ha parlato della sottoscrizione di Kyoto vogliamo spiegare ai lettori con semplicità in cosa consiste?
A. M – L’ Italia ha sottoscritto un protocollo che ci obbliga a ridurre la produzione di anidride carbonica e di altri materiali secondari che provocano l’ aumento della temperatura terrestre, il cosiddetto effetto “ Serra”. Questi gas inquinanti non sono prodotti da tutte le Regioni ma da quelle parti del Paese dove si svolge attività industriale, produzione di energia elettrica, ecc. , Regioni che hanno attività che evidentemente il Mezzogiorno non ha. Per farla breve, noi dovremo pagare dal 2008 in poi circa 2,5 miliardi di euro come Paese alla Comunità Internazionale. Riteniamo invece – magari ne dovranno pagare di più una volta che è stato sottoscritto questo protocollo – le Regioni che producono di più, noi nel Sud dobbiamo incassare non pagare e la differenza è quanto l’ Italia deve dare all’ Estero.

M. B – Parliamo della costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina:ci sono uomini di governo lontani politicamente da Lei, però a favore del Ponte, tanto per fare qualche nome il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti, on. Luigi Fedele, ecc. vogliamo spiegare che i politici fra loro anche se di un altro schieramento sulla costruzione di opere importanti convergono, questo il cittadino medio forse non lo accetta vogliamo chiarirlo?
A.M. -In Italia c’è una stragrande maggioranza di Partiti Politici e di uomini politici favorevoli alla realizzazione del Corridoio 1 Berlino – Palermo con ferrovia e autostrada, naturalmente la costruzione in questo territorio impone la costruzione di tutte le gallerie come quella del Brennero, dell’Appennino Tosco-Emiliano che costano 4 volte la spesa del Ponte. Non voler realizzare il Ponte fra la Calabria e la Sicilia è una penalizzazione grandissima per tutto il Mezzogiorno, a parte i 4 miliardi di euro che non vengono investiti nell’area -cosa veramente perniciosa – noi, così, perdiamo 1 miliardo circa di euro di Fondi perduti che ci dovevano provenire dalla Comunità Europea, quindi, se non lo costruiremo non avremo questi Fondi, in più, i Fondi cosiddetti Pubblici dello Stato sono Fondi di investimento che devono avere un ricavo, infatti, solo così avremo un Cash flow ( Flussi monetari) più semplicemente un ritorno economico nelle casse delle Regioni che li rinvestono come tutti i finanziamenti che provengono anche da privati. Perciò il Ponte è una parte integrante del Corridoio 1, va realizzato e perché la maggioranza del popolo italiano, del popolo calabrese e soprattutto del popolo siciliano, nonché i loro rappresentanti politici e sociali ne sono favorevoli. Quelli che sono in disaccordo sono una stretta minoranza e semplicemente coloro i quali non vogliono il bene del Mezzogiorno ma vogliono evidentemente continuare nella politica di subordinazione alle grandi lobby del settentrione.

M. B. – Parliamo dell’ esclusione di Di Pietro dal concorrere alle “primarie”, è successo perché è un uomo troppo onesto, e perché è a favore delle intercettazioni secondo Lei?
A. M – E’ successo soprattutto perché Di Pietro voleva entrare però cambiando le regole, infatti, quelle attuali per le elezioni dei leaders Regionali, sono regole che privilegiano le oligarchie di Partito, ciò a dire, si fanno attraverso la votazione non della persona ma della lista, naturalmente Di Pietro votato in contrapposizione a Veltroni, alla Bindi e a Letta sarebbe risultato primo o secondo questo non andava certamente bene, quindi è chiaro che quelle regole l’ hanno escluso dalle elezioni perché sono regole di apparato, quando ci sono le liste vuol dire non privilegiare minimamente il Partito di opinione, evidentemente aveva chiesto di entrare cambiando queste regole, non volendo cambiarle l’ hanno escluso. Non vogliono partire dal basso, vogliono sempre costruire dall’ alto…

M. B. – Se scherzosamente dovessimo definire Lei e Di Pietro potremo dire “ Attenti a quei due” per il vostro valore, la vostra onestà, secondo Lei c’è ancora un pezzo di politica pulita?
A. M. – Sì, credo di sì, esiste la maggioranza della politica pulita, però è pur vero che di questa maggioranza ne fanno parte uomini incapaci, non completamente acculturati – lei capisce – che Platone aveva ragione, infatti diceva che i filosofi avrebbero dovuto governare, non è proprio così, ma certamente un po’ di filosofia non guasterebbe…non sarebbe male.

M. B -…e una figura come quella del grande Pericle pensa che oggi ci starebbe bene?
A M: – …senz’altro!

M. B. – Lei parlando del Pd non ha mai enfatizzato troppo la cosa è un uomo che rimane sempre con i piedi per terra, voi dell’ Italia dei Valori vi sposterete verso il Centro?
A.M. – Siamo già al Centro ma siamo molto rigidi… siamo per la legalità, per il rispetto delle regole ecc. con una rigidezza mai vista, è chiaro che questo ci porta popolarità fra la gente, e il timore degli altri è proprio questo.

M. B. – Le è capitato qualche volta di trovarsi in uno schieramento e di avvertire la sensazione che dall’altra riva si sta meglio?
A. M – No, mai! Io non sono mai stato in uno schieramento, io sono stato chiamato anche in Calabria (quando ha governato la Destra) a fare l’ assessore come Presidente del Consiglio dei Lavori Pubblici assolutamente super-partis , tra l’ altro insieme a me c’era un altro che era l’assessore al Bilancio, Massimo Bagarani che addirittura era scritto ai DS . Io su consiglio di Loiero e Minniti sono andato a fare l’assessore ai Lavori Pubblici perché in questo modo sia i Sindaci come le Amministrazione anche del centro-sinistra avrebbero avuto un punto di riferimento. Io ero la figura che dava sicurezza sia al centro-sinistra che al centro-destra ho fatto fare opere in tutti i Comuni, non pensando mai al colore politico delle Amministrazioni, quindi, non mi sono sentito schierato da nessuna parte, quando hanno voluto condizionarmi come schieramento… me ne sono andato. Quando hanno cercato di impormi la loro linea politica me ne sono andato.

Maria Boeti



Commenti e Pings non sono al momento consentiti.