MOZIONE DI GRANDE SUD CONCERNENTE INIZIATIVE PER FAVORIRE GLI INTERVENTI PRODUTTIVI E L’OCCUPAZIONE NEL MEZZOGIORNO

La Camera,

premesso che:

l’attuale fase di crisi registra nel Mezzogiorno gli effetti peggiori sul piano economico e sociale;
tale situazione nelle regioni del Sud mette in difficoltà l’Italia;

vi è un gap infrastrutturale, in termini di trasporti, logistica, ricerca e innovazione, rispetto al resto del Paese;

un intervento capace di promuovere sviluppo ed occupazione nel Mezzogiorno assume carattere di urgenza, al fine di favorire la ripresa dell’economia meridionale, come base per la crescita e lo sviluppo dell’intero Paese;

gli obiettivi di riequilibrio territoriale, che ispirano la politica europea di coesione economica e sociale, e gli obiettivi di crescita occupazionale stabiliti con la strategia di Lisbona possono essere raggiunti con strumenti di intervento innovativi nel Mezzogiorno;

in questo momento di crisi molte imprese sono costrette alla chiusura, non rientrando nei parametri degli studi di settore;

le rilevazioni dell’Istat dimostrano un tasso altissimo di disoccupazione nel sud d’Italia;
il tasso di occupazione delle persone tra i 15 e i 34 anni è sceso di diversi punti percentuali, marcando la differenza con la situazione del nord del Paese;

per l’Istat la povertà è un fenomeno che caratterizza soprattutto le regioni del Sud;
la Commissione europea ha approvato una correzione alle regole dei fondi strutturali destinati agli investimenti produttivi nelle aree sottoutilizzate, concedendo all’Italia la possibilità di abbassare la quota di cofinanziamento nazionale dal 50 al 25 per cento e ha dato il via libera all’utilizzo dei fondi strutturali, con l’obiettivo di sostenere specifiche politiche occupazionali nelle aree a più bassa occupazione giovanile, per la copertura dei crediti d’imposta per l’occupazione nel Mezzogiorno,

impegna il Governo:

ad assegnare al tema dello sviluppo economico e sociale del Mezzogiorno una valenza prioritaria nell’ambito della politica economica nazionale e di quella comunitaria di coesione;
ad assumere politiche in grado di favorire la localizzazione delle attività produttive nelle aree del Sud, rafforzando così il tessuto produttivo e favorendo i processi di agglomerazione produttiva, i cui benefici ricadranno anche sulle imprese del Centro-nord che non riescono a reperire aree industriali e manodopera qualificata;

a portare la dotazione infrastrutturale del Mezzogiorno ai livelli del resto del Paese attraverso la piena attuazione della strategia nazionale della «legge-obiettivo» e delle opere individuate, opportunamente inserite nelle intese generali quadro tra Stato e regioni;
ad esaminare la possibilità di utilizzare i fondi nazionali risultanti dall’abbassamento della quota di cofinanziamento per realizzare fiscalità di sviluppo e investimenti produttivi nel Mezzogiorno.

«Miccichè, Misiti, Fallica, Grimaldi, Iapicca, Pittelli, Pugliese, Soglia, Stagno d’Alcontres, Terranova».



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