INFRASTRUTTURE: MISITI, AVVIARE PIANO PICCOLE OPERE SUD

(ANSA) – ROMA, 23 APR – ‘E’ encomiabile il tentativo del ministro Passera di comunicare al Paese che il governo dei tecnici non si occupa solo di tagli, rigore e tasse come l’IMU, ma anche di sviluppo economico. C’e’ da augurarsi pero’ che le cifre destinate alle infrastrutture, cioe’ circa 70 miliardi, vengano rapidamente destinate a progetti cantierabili nell’immediato, soprattutto nei territori meridionali dove, come e’ noto, le ferrovie e le autostrade attuali non sono affatto idonee a svolgere un ruolo attivo nel sistema economico europeo’. Cosi’ il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati, Aurelio Misiti.
‘Occorre attrezzare le ferrovie italiane, oltre a quanto oggi si sta facendo per il trasporto passeggeri – aggiunge l’esponente del movimento arancione -, per poter trasferire in tempi concorrenziali con la navigazione le merci provenienti dall’oriente dal Sud Italia (Gioia Tauro, Taranto, Cagliari) verso i ricchi mercati del centro nord italiano ed europeo. Va completata in tempi ragionevoli – prosegue – la rete autostradale nelle cinque regioni del Mezzogiorno comprendenti la stessa Sardegna. Cio’ richiede una politica del fare, liberata dalla compressione malavitosa, che possa attirare fondi di investimento provenienti dal mercato internazionale’.
Misiti annuncia che ‘Grande Sud e’ disponibile a collaborare con il Governo alla realizzazione di un grande piano nazionale che parta dalle piccole opere come la manutenzione straordinaria degli oltre 50.000 ponti stradali e ferroviari alla costruzione delle autostrade Taranto-Reggio Calabria, Gela-Castelvetrano, Palermo-Agrigento, Palermo-Alcamo-Mazara del Vallo, Alcamo-Dattilo-Trapani ‘Birgi’-Mazara Del Vallo, compresa la tangenziale esterna di Palermo, Cagliari-Sassari-Olbia, nonche’ alla costruzione del sistema ferroviario moderno ad alta velocita’ negli stessi territori. Un’azione di governo basata su un Piano cosi’ ambizioso – conclude il capogruppo del movimento arancione alla Camera dei deputati – paragonabile a quello della Germania dopo la caduta del muro o addirittura al piano americano dopo la grande depressione, rappresenterebbe la vera strada da percorrere per riportare l’Italia nel novero delle grandi nazioni europee’. (ANSA).



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