di Francesco Paolillo – 27 giugno 2009 – Loiero lo ricandida perché “due legislature non si negano a nessuno”. E difende anche la scelta ricaduta su Luzzo per “risanare” la sanità: “Se Luzzo farà bene viva Luzzo. Se Luzzo farà male, allora abbasso Luzzo”. Aurelio Misiti, leader calabrese e deputato dell’Italia dei valori è come san Tommaso: “bisogna rispondere alle sue capacità e non alle sue apartenenze”. Vedere per credere”.
Onorevole Misiti, sta dicendo l’esatto contrario del consigliere regionale del suo partito, Maurizio Feraudo.
Io dico quello che penso. E penso che Loiero abbia fatto bene a nominare Luzzo.
Il ministro Sacconi ha chiesto il piano di rientro subito o sarà commissariamento immediato.
Sacconi stia zitto. La sanità non può essere un argomento elettorale. Se c’è da commissariare lo chieda il governatore Loiero e il commissario sia lui stesso. Con le minacce non si salva la salute dei calabresi.
Cosa bisognerebbe fare?
Serve il contributo della gente. I cittadini devono fare la loro parte nel processo di guarigione del sistema sanitario. In primo luogo devono convincersi che va dato l’altolà all’intromissione della partitocrazia della cattiva politica nella gestione della salute pubblica. Nella fase transitoria è necessario e indispensabile vengano eletti uomini che non abbiano conflitti d’interesse con il sistema sanitario. E si deve abbandonare la vecchia logica degli ospedali fotocopia, inefficienti, non specializzati, puntando semplicemente su tre quattro strutture regionali che attraggano pazienti anche dall’esterno; capaci, quindi, di affrontare qualunque malattia o intervento chirurgico.
Se la sanità sta male, non si può dire lo stesso del suo partito. Alle scorse europee, quello di Idv è stato un bel successo.
Beh, ha vinto la logica del “partito di massa”, quello che si è aerto alla società già all’ultimo congresso regionale. Ciò ha sconvolto gli equilibri esistenti anche di chi, nell’Italia dei Valori, voleva un partito d’élite fuori dalle giunte per non sporcarsi le mani. Ed invece IdV è un partito che cresce nei consensi e si radica negli enti locali. Cresciamo nelle giunte e nei cosigli di Crotone, Catanzaro, Cosenza, Vibo e, presto, anche nel consiglio comunale di Reggio dove registreremo almeno tre innesti.
Basta con il “partito di massa” per convincere gli elettori?
Vede, abbiamo preso consensi da destra e da sinistra. Il Paese si è accorto che solo noi siamo la vera opposizione a Berlusconi. Quella di tipo “veltroniano” inentata al Lingotto, portta avanti durante la camagna elettorale ed anche nei primi sei mesi di legislatura, è stata abbandonata dallo stesso Pd che ha cambiato segretario e si appresta ad un congresso i cui contenuti sranno aggiornati.
E poi c’è stato De Magistris.
E come de Magistris ci sono state importanti candidture di respiro nazionale ed internazionale. Penso ad Arlacchi, Alfano, Vattimo.
Eppure il Pd, in prospettiva, sembra pensare più all’UdCche non a voi.
E’ un errore della dirigenza regionale del Pd, in testa Marco Minniti, che privilegia l’Udc rispetto al rapporto chiaro, diretto, onesto con Idv da sempre alleato fedele del centrosinistra. Le elezioni regionali vanno vinte e questi dirigenti dovrebbero pensarci.
Vincere con Loiero?
Per noi è ovvio che il Pd candidi l’uscente perchè due legislature non si negano a nessuno. Ma è evidente che deve cambiare qualcosa. Dentro l’organismo di governo, e non solo nel consiglio regionale, ci dovranno essere posti chiave per Idv che è fra i 5 partiti in Parlamento ed anche in Calabria non è più il partito piccolo di un tempo. Noi auspichiamo che il Pd stringa un’alleanza di legislatura con noi basandola su un programma chiaro, netto e condiviso e non su un programma di comromesso con le forze “nulliste” che pure esistono nel panorama politico calabrese.