Misiti: Il Sud può superare il deficit infrastrutturale verso il Nord solo ricorrendo al “progetto di finanza”

                                                             31 Ottobre 2011


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INFRASTRUTTURE: MISITI, PROGETTO DI FINANZA CONTRO DEFICIT SUD

(ANSA) – CATANZARO, 30 OTT – ‘Il Sud puo’ superare il deficit infrastrutturale verso il Nord solo ricorrendo al progetto di finanza e trasformando i ‘fondi perduti’ assistenziali in investimenti produttivi relativamente alle autostrade, ai porti e agli aeroporti’. Lo ha affermato il vice ministro alle Infrastrutture Aurelio Misiti, durante un simposio del Registro Italiano Navale RINA tenutosi a Lamezia Terme.
Il dirigente del RINA Fabio Ziliotto, e’ scritto in una nota, ha svolto una relazione sul project financing nelle opere pubbliche come unica modalita’ di investimento negli anni di crisi della finanza pubblica. Misiti ha portato un contributo istituzionale con riferimento a quanto finora e’ stato applicato in Italia del Nord e le indicazioni perche’ il metodo del project si affermi anche nel Mezzogiorno d’Italia.
‘Si possono realizzare progetti bancabili di infrastrutture nel Sud – ha sostenuto il vice ministro – nel campo delle autostrade, dei porti e degli aeroporti considerando che in questo territorio vi sono stati i principali investimenti pubblici con finanziamenti a fondo perduto. Oggi queste opere tipo l’autostrada Salerno-Reggio Calabria o i porti di Gioia Tauro, Cagliari e Taranto si possono mettere a frutto per poter costituire risorse pubbliche da affiancare a quelle private rendendo cosi’ i progetti appetibili da parte del sistema bancario’. (ANSA).

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VARESE

LA PREALPINA – 28 Ottobre 2011

 

 

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PONTE STRETTO: MISITI, GOVERNO NON PUO’ NON REALIZZARE PONTE

PONTE STRETTO: MISITI, GOVERNO NON PUO’ NON REALIZZARE PONTE

(ANSA) – ROMA, 27 OTT – ”E’ da escludere categoricamente che il Governo possa scegliere di non realizzare il Ponte sullo Stretto”. Lo afferma il vice ministro ai trasporti e alle infrastruttureAurelio Misiti in merito all’approvazione della mozione dell’Idv sul tpl che mette a rischio i fondi per il Ponte sullo Stretto di Messina.

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Ponte Stretto/ Misiti: Escluso che governo non lo realizzi

Il viceministro: Contenuto mozione Idv non è posizione esecutivo

Roma, 27 ott. (TMNews) – E’ escluso che il governo non realizzi il ponte sullo Stretto di Messina. Lo precisa il Viceministro alle Infrastrutture, Aurelio Misiti, in una nota in cui ricostruisce le tappe dell’approvazione, questa mattina in Aula alla Camera, di una mozione dell’Idv che impegna l’esecutivo a sospendere i finanziamento per il Ponte.

“Il viceministro – si legge nella nota – nel dare il parere a nome del Governo ha proposto una riformulazione della mozione dell’Italia dei Valori che di fatto escludesse la possibilità di ricorrere a fondi della società Stretto di Messina spa. La riformulazione non è stata accolta e tuttavia si è lasciata al governo la discrezionalità di trovare tali fondi da varie fonti. Pertanto è da escludere categoricamente che il Governo possa scegliere di non realizzare il Ponte sullo Stretto. Quindi la posizione del Governo è netta e quella personale dell’On. Misiti ancora di più. Pertanto la comunicazione data non corrisponde assolutamente alla posizione politica del viceministro Misiti”.

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IRISBUS: MISITI “LA CAMERA È UNITA SULLA VICENDA”

ROMA (ITALPRESS) – 27-Ott-11

“Voglio esprimere la mia viva soddisfazione per la generale condivisione della Camera della politica industriale del Governo palesata sul caso della fabbrica Irisbus”. Cosi’ il vice ministro alle Infrastrutture e Trasporti Aurelio Misiti. “Tale politica industriale si basa sul rafforzamento e sulla

difesa del manifatturiero sia al Nord che al Sud – ha aggiunto – dove e’ necessaria per migliorare la mobilita’ di persone e cose a sostegno del turismo e dell’agroalimentare. Irisbus di Avellino e

Omeca di Reggio Calabria per i treni, costituiscono, insieme alle altre fabbriche della Campania e della Puglia, punti di forza e di coesione dell’intero Paese. L’unita’ emersa nel dibattito della Camera ha consigliato certamente al numero uno della Fiat – ha proseguito Misiti – a dichiarare che in Italia non si perdera’ un solo posto di lavoro. Le mozioni approvate in Aula – ha concluso il vice ministro – compresa quella del gruppo IdV, in cui vi era un solo punto velleitario e non condivisibile, presentano un comune denominatore: difenderela fabbrica Irisbusnon con l’assistenzialismo ma con gli incentivi qualitativi, come e’ giusto che sia nel quadro di una seria politica

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I progetti in corso per unire l’Europa

Molti sono i corridoi europei che interessano anche l’Italia. Aurelio Misiti spiega con chiarezza quali sono attualmente i lavori in corso in Italia, quelli in programma e l’ammontare di investimenti per tutte le infrastrutture che ci riguardano.

di Nicolò Mulas Marcello

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Sviluppo/ Misiti: Dl punterà a rilancio lavori pubblici

Sinergia pubblico privato può dare contributo in questa fase

Roma, 24 ott. (TMNews) – Il decreto sviluppo punterà sul rilancio dei Lavori pubblici. Lo ha affermato il vice ministro alle Infrastrutture, Aurelio Misiti, intervenendo all’incontro annuale organizzato dall’Aiscat e dalla Polizia Stradale a Porto Ercole.

“La sinergia tra il mondo delle autostrade e la Polizia stradale – ha sottolineato Misiti – ha consentito all’Italia di ridurre drasticamente l’incidentalità stradale e di conseguenza il numero dei decessi. L’azione del Governo, che non dimentichiamo rappresenta uno degli stati fondatori della Comunità europea, è finalizzato non solo a risolvere i problemi italiani ma a contribuire con autorevolezza alla soluzione di quelli europei”.

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INFRASTRUTTURE, MISITI: PREVENZIONE E SICUREZZA COME INVESTIMENTI PRODUTTIVI

(9Colonne) Roma, 23 ott – “Attuare una politica di prevenzione e sicurezza del territorio costituisce la base della ripresa economica nel nostro paese” ha dichiarato a Ortona a margine di un incontro sui piani regolatori portuali abruzzesi il vice ministro Aurelio Misiti– che ha portato tre esempi a sostegno di tale tesi: “l’Università dell’Aquila ha dimostrato che, se il fiume Pescara non verrà dragato alla foce prima della prossima piena, la città sarà sommersa con danni ingenti. Dragare senza intralci burocratici il porto canale di Pescara quindi costituisce un investimento mirato sia alla sicurezza che allo sviluppo. Per consentire il dragaggio occorre derogare subito a norme burocratiche vigenti con ordinanza di protezione civile e naturalmente nel decreto infrastrutture si dovrebbero adeguare le normative sui sedimenti portuali, che solo in Italia sono considerati sempre rifiuti pericolosi ma spesso si tratta di semplici scarti da immettere nei fondali marini; attuare i piani regolatori portuali abruzzesi, superando le lungaggini nei Consigli Comunali, farà crescere l’Abruzzo e il Paese” ha aggiunto. “I quattro porti abruzzesi decidano di far parte dell’Autorità Portuale di Civitavecchia in modo da poter partecipare con pari dignità alla distribuzione razionale delle attività portuali nell’Italia centrale. Investire per la ricostruzione dell’Aquila e contemporaneamente attuare l’adeguamento sismico di tutti gli edifici strategici e delle infrastrutture ferroviarie e stradali obsolete in Abruzzo, – ha concluso Misiti – costituisce un investimento produttivo in quanto riduce il numero delle vittime, i danni all’economia e nello stesso tempo favorisce la ripresa economica”.

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Misiti: lo sviluppo parte dal potenziamento delle infrastrutture

Gazzetta del Sud 22/10/2011

L’uomo di Governo ha parlato a un convegno sulla sicurezza delle costruzioni
Sicurezza delle costruzioni e sul lavoro, sviluppo compatibile, ma anche tutela dell’ambiente e tante altre tematiche. Questi gli argomenti, dai notevoli risvolti socioeconomici, trattati nel convegno tenutosi ieri nella Sala Conferenze della Camera di Commercio di Catanzaro, che ha patrocinato l’evento. Un incontro – moderato dal giornalista Marcello Barillà- promosso anche dal ministero dell’Interno, dal corpo nazionale dei Vigili del Fuocco e dai VV. FF. della Calabria, nonché dalla Confindustria del capoluogo di regione. Addirittura due le tavole rotonde organizzate, precedute da una serie di altri qualificati interventi. Tanti i relatori e le figure istituzionali che si sono alternate per svolgere una disamina tecnica ovvero al fine di inquadrare la questione dalla prospettiva di chi ha responsabilità politiche di alto profilo.
Il riferimento è al viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Aurelio Misiti, alla presidente della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro, all’assessore regionale all’Urbanistica Piero Aiello, alla vicesindaco del capoluogo calabrese Maria Grazia Caporale, al presidente della Camera di Commercio di Catanzaro Paolo Abramo, al professore della Facoltà di Ingegneria de “La Sapienza” Remo Calzona, al direttore dei VV. FF. della Calabria Claudio De Angelis e del comandante dei VV. FF. di Perugia Stefano Marsella. Accanto a loro i presidenti dell’Ordine provinciale degli Ingegneri, Salvatore Saccà, e degli Architetti, Biagio Cantisani, l’avvocato penalista Michele Arabia, l’amministratore delegato della Ispredil Maria Grazia Esposito e il presidente di Confindustria Catanzaro Giuseppe Gatto. Fra i presenti anche il senatore Vincenzo Speziali, il comandante regionale della Guardia di Finanza Michele Calandro, il prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci e il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco del capoluogo di regione Felice Di Pardo.
Le conclusioni dell’approfondimento inerente alla sicurezza delle costruzioni, ma anche sulla crescita sostenibile e la tutela delle condizioni dei lavoratori, le ha tratte il viceministro Misiti: «La tragedia provocata dal terremoto dell’Aquila, così come altri eventi catastrofici verificatisi nel nostro Paese negli ultimi anni, hanno acceso i riflettori su uno dei gravi problemi dell’Italia, vale a dire la precarietà di molte strutture pubbliche. Un rischio per migliaia di dipendenti, che vi lavorano, e cittadini i quali sono quotidianamente costretti a frequentarle per i più svariati motivi».
Allarmanti alcuni dati messi in rilievo prima delle parole dell’on. Misiti. Cifre che fanno riferimento al pericolo a cui sono esposti molti edifici, sede di enti. Si tratta dei 21 mila esposti a rischio sismico e dei 216 minacciati da quello idrogeologico. Numeri a cui si aggiungono – sempre riguardo al vasto argomento affrontato – i circa 2.700 infortuni sul lavoro registrati in Calabria nel 2009. Aspetti che nessuno può e deve ignorare, in particolare persone con incarichi di Governo quali il viceministro Misiti: «È necessario innalzare i livelli di tutela nelle aree in cui vengono realizzate determinate opere allo scopo di evitare drammatici episodi. Ma è doveroso anche procedere al controllo di molte infrastrutture obsolete. È il caso, ad esempio, degli 8.000 ponti in calcestruzzo della nostra regione, un materiale che si deteriore nell’arco di circa 60 anni, costruiti oltre una cinquantina d’anni fa. Vanno tutti monitorati e ritengo che occorrerà aprire 1.500 cantieri per rimodernarne o ricostruirne una quota considerevole. Ho già chiesto i finanziamenti utili. Al di là delle imprescindibili considerazioni attinenti alla sicurezza, una priorità assoluta, è doveroso pensare alla ripresa in chiave economica della Calabria. Una realtà con enormi potenzialità, che le consentirebbero di non essere più il fanalino di coda dell’Italia. Paese che a sua volta potrebbe essere fra i primi in Europa e nel mondo, avendo i mezzi per fronteggiare questa terribile crisi finanziaria globale».
L’ultimo passaggio del suo ragionamento, lo stesso deputato lo ha riservato alla strade calabresi, ennesimo “tallone d’Achille” della regione. «Ho pensato– ha spiegato – a un progetto per la Statale 106, ma le attenzioni maggiorile rivolgo alla Salerno-Reggio. La tristemente nota A3, che non può però essere frutto dell’assistenzialismo ma va resa appetibile per gli imprenditori i quali devono realizzare l’opera».

Paolo Cannizzaro

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