(9Colonne) Roma, 16 mag – “Numerosi osservatori politici mettono in rilievo la continuità dell’azione di Governo tra Berlusconi e Monti e forse non senza ragione se si osserva l’impegno dei due Governi nel proporre al Parlamento le proprie priorità: crisi economica e giustizia. Ma mentre il primo punto non si è potuto eludere né in Italia e né negli altri grandi Paesi occidentali aggrediti dalla crisi, sul secondo punto appare strano che l’iniziativa di Monti ricalchi esattamente quella del Governo precedente, inducendo una discussione infinita nel Paese e nelle aule parlamentari”. Così il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti.
“Il precedente Esecutivo, specialmente nell’ultimo anno – spiega Misiti -, aveva tentato di modificare la tendenza ricorrendo a un rimpasto di Governo per favorirne l’inversione, il Governo tecnico non ha ancora preso coscienza che, come affermano i principali “opinion leader” internazionali, la via maestra per aggredire la crisi economica e sconfiggerla – aggiunge – è quella di realizzare in tempi brevi un programma vasto di infrastrutture reali e virtuali, piccole medie e grandi, che, come dimostrato in tutte le precedenti grandi crisi, costituiscono il volano fondamentale della ripresa economica”.
Per l’esponente del movimento arancione “sono inutili, come lo erano prima, gli annunci propagandistici sulle centinaia di miliardi di euro disponibili da investire nel settore delle costruzioni, senza dare alcuna indicazione su come si traducano in opere concrete. Non è dato sapere ad esempio – prosegue -come si intenda attrarre i fondi privati del mercato globale per integrare i pochi disponibili nelle casse dello Stato. Eppure ci sono esempi di brillanti operazioni da imitare affinché anche in Italia e soprattutto nel Mezzogiorno si possa avviare quel circolo virtuoso che potrebbe favorire la ripresa economica e poi lo sviluppo in quel territorio, propedeutico rispetto a quello nazionale”.
“Grande Sud, nonostante che i fondi fossero già contenuti nel piano Fitto – evidenzia Misiti -, ha apprezzato la buona volontà del Governo espressa con l’ultima delibera CIPE relativa ai 2,3 miliardi di euro europei per il Sud, ed è comunque disponibile a collaborare con il Governo per trasformare i fondi previsti in progetti esecutivi cantierabili a partire da quelli più modesti ma diffusi nel territorio come il recupero degli edifici terremotati con relativi adeguamenti sismici e la manutenzione delle cosiddette “opere d’arte” quali ponti e viadotti stradali e ferroviari, di cui il nostro Paese ha estremo bisogno”.
SUD, MISITI: “ADESSO PIANO PICCOLE E MEDIE INFRASTRUTTURE”
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DISARMO NUCLEARE: INTERVENTO ALLA CAMERA DELL’ON. AURELIO MISITI
Roma 15-05-12. Signor Presidente, annuncio che Grande Sud accetta la riformulazione proposta dal Governo in quanto ritiene che su questa materia il Parlamento debba esprimere il massimo consenso su alcuni punti fondamentali inseriti in quasi tutte le mozioni presentate. Grande Sud pertanto è dell’avviso che lo sforzo del Governo di unificare gli obiettivi delle singole mozioni sia apprezzabile.
Noi di Grande Sud riteniamo inoltre, come molti in quest’aula, che la diffusione delle armi nucleari rappresenti ancora oggi una delle più grandi minacce alla pace e alla sicurezza internazionali. Siamo convinti che tutti i popoli, nessuno escluso, sono interessati quanto il popolo italiano a che le armi nucleari non proliferino.
Molti paesi, dove sussistono regimi non democratici, alimentano le nostre paure. Negli ultimi anni alcuni di questi Paesi persistono, continuano a fare sperimentazioni di armi, a organizzarsi e a minacciare gli Stati confinanti. In particolare, purtroppo un grande Stato come l’Iran nel Medio Oriente non accetta le indicazioni dell’ONU, che vanno in direzione del tutto opposta a quella seguita del gruppo dirigente attuale dell’Iran, ossia di non proseguire nell’arricchimento dell’uranio, nella preparazione di missili a gittata intercontinentale con testate nucleari, perché questo potrebbe provocare reazioni intorno allo Stato dell’Iran e gettare nella guerra intere regioni del pianeta.
Il disarmo nucleare è previsto dall’articolo 6 del Trattato di non proliferazione, che prevede che ognuna delle parti si deve impegnare a perseguire quanto prima negoziati in buona fede sulle misure effettive, sulla cessazione della corsa agli armamenti nucleari e per un Trattato sul disarmo generale e completo sotto controllo internazionale rigoroso ed effettivo. I firmatari di questo Trattato di non proliferazione guardano gli altri Paesi che ancora non hanno sottoscritto il Trattato con una certa diffidenza e indirizzano a loro l’invito pressante a sottoscriverlo.
Le Conferenze di revisione che si sono svolte ogni cinque anni a partire dal 1970, nel tentativo di trovare un Accordo per raggiungere una dichiarazione finale per l’attuazione di tutte le disposizioni del Trattato, hanno emanato raccomandazioni sulle misure da intraprendere nel frattempo per rafforzare il Trattato stesso. La Conferenza del 28 maggio 2010 sul Trattato di non proliferazione ha approvato un piano di azione addirittura in 64 punti, tra cui alcuni importantissimi: l’universalità del Trattato, il disarmo nucleare, la non proliferazione nucleare, misure per promuovere l’uso pacifico e sicuro dell’energia nucleare, il disarmo e la non proliferazione a livello regionale, l’attuazione della risoluzione del 1995 sul Medio Oriente e così via.
In questo quadro l’Unione europea si è fatta sentire, si è impegnata a contribuire all’attuazione di quel Trattato, comprese le intese raggiunte per quanto riguarda il Medio Oriente. Nel 2011, il 27 maggio, è stata approvata la dichiarazione sulla non proliferazione e sul disarmo al vertice di Deauville.
Noi di Grande Sud chiederemo al Governo di impegnarsi a sostenere nel vertice di Chicago quanto è scritto nella mozione e voteremo la nostra Misiti n. 1-00988 e tutte quelle che hanno parere favorevole del Governo.