La manovra illustrata dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dal Ministro dell’Economia è stata oggetto di un primo esame tra Aurelio Misiti, portavoce del Mpa, Giovanni Pistorio, capogruppo del Mpa al Senato, e Adriana Poli Bortone, presidente di “Io Sud”.

La manovra è stata indubbiamente necessaria, ma non è qualitativamente soddisfacente. Certamente andranno fatti dei correttivi per darle quell’equità che è stata auspicata dal Capo dello Stato. Ad oggi, infatti, a pagare per tutti sono le fasce sociali più deboli  e le regioni, sulle quali pesa circa il 50% della manovra.  Le stesse regioni, infatti, al di là del colore politico hanno espresso un parere fortemente negativo.
Abbiamo, quindi, unanimemente giudicato insoddisfacente l’attuale assetto della manovra finanziaria proposta dal governo.

Il Mezzogiorno e le aree svantaggiate, infatti, subiranno un effetto devastante in termini di occupazione e di crisi delle famiglie. Per esempio migliaia e migliaia di dipendenti pubblici, che sostenevano la domanda di beni di consumo, si ritroveranno a non potere comprare nemmeno lo stretto indispensabile per sopravvivere. Questa sarà la pietra tombale delle economia del Mezzogiorno e delle aree svantaggiate.

Nella manovra, infatti, non c’è traccia di provvedimenti di sviluppo economico.

Esamineremo nel dettaglio la manovra e proporremo emendamenti che siano di reale tutela per il Sud. Crediamo, infatti, che un forte contributo economico possa venire da una efficace lotta all’evasione.

Abbiamo, invece, giudicato positivamente questa prima riduzione del numero province e l’apertura alla fiscalità di vantaggio. Forti perplessità abbiamo, invece, sul taglio dell’Irap che costringerà la regioni a creare nuove tasse.

Avanzeremo le nostre proposte perché questi provvedimenti tengano nel dovuto conto le peculiarità dei diversi territori.

Lasciano basiti le dichiarazioni di altri movimenti sudisti che per, evidenti, ragioni di sudditanza hanno avallato questa manovra.