SICILIA: MISITI (MPA),IDV CONTINUA CON DERIVA GIUSTIZIALISTA. EX IDV, DI PIETRO NON APPLICA CODICE ETICO PER DE MAGISTRIS

(ANSA) – CATANIA, 9 NOV – ”Mi sarei aspettato altro da Antonio Di Pietro sul caso di Luigi Magistris e da Leoluca Orlando un sostegno alle scelte coraggiose politiche e  gestionali del Movimento per le autonomie in Sicilia, che hanno determinato una esemplare novita’ politica nell’isola di rilevante valore nazionale”. Lo afferma il portavoce del Mpa, Aurelio Misiti, ex appartenente all’Italia dei valori.

”Sono uscito da questo gruppo – ricorda Misiti – per la deriva estremistica che sempre piu’ andava assumendo e per l’entrata a piedi uniti del magistrato de Magistris che a mio avviso aveva usato il suo ruolo di pubblico ministero per facilitare il proprio futuro politico. Oggi mi colpiscono due episodi collegati tra loro – aggiunge il portavoce del Mpa – Leoluca Orlando, che in passato mi aveva sollevato qualche dubbio con il suo duro attacco a Giovanni Falcone, ha chiesto di recente al Pd, convinto e sprezzante, di non sostenere piu’ la giunta Lombardo in Sicilia pena l’uscita di Idv da tutte le giunte di centrosinistra. L’esecutivo nazionale di Italia dei Valori, che ha un codice etico rigorosissimo – osserva Misiti – nulla ha invece deliberato sulla posizione di Luigi de Magistris, rinviato a giudizio per omissione d’atti d’ufficio che, in magistratura, risulta essere un grave reato”.

”L’amico Orlando non dubiti – sottolinea Misiti – che qualora il presidente Lombardo, al quale a tutt’oggi la procura di Catania non muove alcun addebito, si venisse a trovare nella situazione del de Magistris, non resterebbe un minuto di piu’ nel ruolo delicatissimo di presidente di una delle piu’ importanti regioni italiane”.

Sicilia Misiti (Mpa): Politica rispetti autonomia poteri dello Stato

Roma, 09 NOV (Il Velino/Il Velino Sicilia) – “I partiti politici non possono utilizzare il lavoro, qualche volta improbo, della magistratura per fare propaganda elettorale. E’ ormai noto che i dirigenti politici, specialmente quando occupano posizioni di rilievo nelle istituzioni, sono tenuti a rispettare con trasparenza, e quindi piu’ degli altri cittadini, le leggi della Repubblica. E’ anche vero che coloro i quali sono chiamati a gestire la cosa pubblica vanno rispettati anche dalla magistratura, la quale deve procedere in caso di indagini con cautela nell’esercizio della propria indispensabile funzione a garanzia della giustizia.

Su questa linea mi sono sempre ritrovato insieme ad altre persone che hanno condiviso con me grandi responsabilita’ politiche e gestionali. Devo anche dire che la maggioranza di coloro che mi sono trovato vicino nella mia lunga attivita’ pubblica, non ultima l’attivita’ parlamentare, e’ costituita da persone degne di governare la cosa pubblica.

Nel periodo 2006/2009 trascorso in Parlamento nel gruppo parlamentare di Italia dei valori, ho potuto confermare il giudizio positivo sull’onesta’ personale di Antonio di Pietro, gia’ conosciuto nel 1996 come ministro dei lavori pubblici. Alle tante accuse che gli sono state rivolte, da qualunque parte provenissero, non ho mai creduto.

Ho conosciuto tra i parlamentari piu’ in vista Luigi Li Gotti, Leoluca Orlando e Massimo Donadi a cui, al di la’dell’amicizia, attribuisco elevate qualita’ morali che escludono azioni non rispettose delle leggi. Naturalmente vi sono altri ottimi parlamentari di IdV con analoghe caratteristiche.    

Sono uscito da questo gruppo per la deriva estremistica che sempre piu’ andava assumendo e per l’entrata a piedi uniti del magistrato de Magistris che a mio avviso aveva usato il suo ruolo di pubblico ministero per facilitare il proprio futuro politico.

Oggi mi colpiscono due episodi collegati tra loro: Leoluca Orlando, che in passato mi aveva sollevato qualche dubbio con il suo duro attacco a Giovanni  Falcone, ha chiesto di recente al Pd, convinto e sprezzante, di non sostenere piu’ la giunta Lombardo in Sicilia pena l’uscita di IdV da tutte le giunte di centrosinistra.

L’esecutivo nazionale di Italia dei Valori, che ha un codice etico rigorosissimo, nulla ha invece deliberato sulla posizione di Luigi de Magistris, rinviato a giudizio per omissione d’atti d’ufficio che, in magistratura, risulta essere un grave reato.     L’amico Orlando non dubiti che qualora il presidente Lombardo, al quale a tutt’oggi la procura di Catania non muove alcun addebito, si venisse a trovare nella situazione del de Magistris, non resterebbe un minuto di piu’ nel ruolo delicatissimo di presidente di una delle piu’ importanti regioni italiane.    Mi sarei aspettato altro da Di Pietro sul caso de Magistris e da Leoluca Orlando un sostegno alle scelte coraggiose politiche e gestionali del Movimento per le Autonomie in Sicilia, che hanno determinato una esemplare novita’ politica nell’isola di rilevante valore nazionale”. Lo afferma il portavoce nazionale Mpa Aurelio Misiti.



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