Misiti, Capogruppo Grande Sud, a Rossano (Cs) al convegno sullo sviluppo locale: rilanciare il Sud partendo dai trasporti

CalabriaOra 23 aprile 2012
Un invito all’assunzione di responsabilità da parte della classe dirigente quello lanciato dall’ex viceministro alle Infrastrutture e trasporti Aurelio Misiti nel corso del convegno tenutosi sabato sera presso l’ex delegazione municipale dello scalo e moderato dalla giornalista Rossella Molinari. Un’iniziativa, quella organizzata dal gruppo “Grande Sud”, di cui Misiti è presidente alla Camera dei deputati, incentrata non solo ad analizzare le condizioni in cui versa il Mezzogiorno, e la Calabria in particolare, ma anche, e soprattutto, ad illustrare un nuovo modo di guardare allo sviluppo superando l’assistenzialismo e potenziando le risorse già esistenti al fine di migliorare le capacità attrattive e competitive di questo territorio. A cominciare proprio dalle infrastrutture e dal sistema dei trasporti che, se resta nelle condizioni attuali, non sarà mai in grado di far decollare il Sud, passaggio obbligato, questo, per lo sviluppo dell’intera nazione. «Aerei, treni, mare e strade devono integrarsi al meglio» ha ribadito l’ex viceministro sottolineando le potenzialità poco sfruttate dei porti esistenti (quali Gioia Tauro e quello turistico dei Laghi di Sibari) e la necessità di sviluppare la rete ferroviaria in tutta la Calabria. Non solo. Per quel che riguarda le grandi vie di comunicazione, Misiti ha illustrato le proprie proposte in merito, spiegando come solo coinvolgendo investitori privati si possa realizzare (in gran parte si tratta di terminare) una rete efficiente. Come? Rendendo le opere pubblico-private e introducendo il pedaggio per consentire ai privati, che poi gestirebbero la rete, di recuperare i capitali investiti. In questo modo vi sarebbero due percorsi stradali efficienti (la A3 sul versante tirrenico e la 106 sul litorale jonico) collegati tra di loro da cinque “maglie” trasversali (alcune delle quali esistono già) che da nord a sud accorcerebbero le distanze tra i due lati della Calabria. Un sogno, come ha sottolineato qualcuno? Per Aurelio Misiti nient’affatto: «Se ci crediamo e ci sappiamo fare possiamo creare davvero le condizioni per lo sviluppo senza dover continuamente attendere aiuti dall’alto» ha ribadito annunciando prossimi incontri ad hoc in tutta la regione e chiedendosi, piuttosto, se l’attuale classe dirigente sarà mai in grado di prendere in mano le sorti del territorio.
Altro punto fondamentale la “questione aeroporti”, con l’eterna chimera dello scalo sibarita. Senza mezzi termini, l’ex viceministro non ha dubbi: «L’aeroporto di Sibari non si farà mai. Anzi, oggi addirittura si parla della chiusura di Crotone e Reggio Calabria, che non fanno registrare un gran numero di passeggeri«. E come ovviare a questo? La soluzione prospettata da Misiti, che è tra l’altro una vecchia idea anche del Pdl, è una sorta di “metropolitana leggera” sfruttando la ferrovia già esistente e realizzando dei collegamenti, in treno, dai maggiori centri jonici verso l’aeroporto di Crotone. «In meno di un’ora – ha detto il presidente del gruppo parlamentare Grande Sud – si sarebbe già a bordo». L’incontro di sabato, durante il quale è stata ufficializzata l’adesione degli ormai ex esponenti dell’Mpa al gruppo Grande Sud, non poteva non affrontare anche le due principali questioni su cui si è riaperto il dibattito negli ultimi tempi: il futuro della centrale Enel e il rischio soppressione del Tribunale di Rossano. Ferma, su questo, la posizione del sindaco Giuseppe Antoniotti: «Faremo le barricate, se necessario, per difendere il presidio nonché il diritto dei cittadini alla giustizia». Sulla stessa lunghezza d’onda Natale Lefosse, oggi tra i massimi rappresentanti cittadini di Grande Sud, che ha auspicato anche un intervento in merito da parte della Provincia di Cosenza e della Regione Calabria: «No allo smantellamento dei presidi di giustizia. Se chiude il Tribunale, il prossimo passo sarebbe la perdita del Commissariato di pubblica sicurezza, e in questo territorio abbiamo invece bisogno di potenziare la presenza dello Stato e delle forze dell’ordine». Per quel che riguarda la centrale Enel, il primo cittadino ha sottolineato la necessità di riprendere il dialogo e il confronto con i vertici della holding energetica al fine di giungere ad una riconversione condivisa prendendo in considerazione anche, e soprattutto, fonti alternative. «L’impianto non può restare così com’è – ha detto Lefosse – ma non possiamo nemmeno prendere decisioni solo in base ai sentito dire». E proprio per evitare scelte poco ponderate, l’onorevole Aurelio Misiti ha annunciato la volontà di organizzare a Rossano, presso la centrale, un seminario «di esperti e specialisti indipendenti» prima di assumere qualsivoglia decisione.



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