Dichiarazione di voto finale dell’On. Aurelio Misiti (Grande Sud-PPA) sul disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 3 dicembre 2012, n. 207, recante disposizioni urgenti a tutela della salute, dell’ambiente e dei livelli di occupazione, in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale

Signor Presidente, questo decreto-legge ha le caratteristiche di necessità e urgenza più di ogni altro in quanto si riferisce alla sopravvivenza del nostro sistema industriale e manifatturiero. L’Italia ha questo punto di forza che non deve disperdere: un sistema manifatturiero solo di poco secondo a quello della Germania. Distruggere questo, con decisioni basate su dati e considerazioni non supportati da studi approfonditi con risultati certi, sarebbe un gravissimo errore della classe dirigente italiana e in questa ci metto anche la magistratura. Bene ha fatto il Governo a provvedere, con decreto-legge, a dare valenza di legge all’AIA (autorizzazione integrata ambientale) e a mobilitare tutto il Paese a favore del sistema industriale italiano. Qualcuno osserva che vi sarebbe uno strappo rispetto ai poteri della magistratura. Io ritengo, invece, che superare il sequestro operato da un magistrato, che aveva agito per mancanza di una normativa adeguata, sia un elemento a favore della magistratura che così concorre, insieme alle altre istituzioni, al bene del Paese.
Grande Sud-PPA, pertanto, nel solco tracciato dal dibattito parlamentare sull’informativa del Ministro Clini, si schiera con convinzione a favore del decreto-legge, votandolo. Nel decreto-legge vi è un provvedimento a favore della sanità di Taranto che vale 10 milioni di euro all’anno fino al 2015, che ci sembra particolarmente importante. Il decreto-legge salvaguarda anche l’ambiente imponendo alla società interventi di risanamento e di recupero da almeno 3 miliardi di euro, da considerare investimenti produttivi a tutti gli effetti. Partendo dal caso Ilva, entro centottanta giorni dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge di conversione, il Governo deve adottare una strategia industriale per la filiera produttiva dell’acciaio.
Altro aspetto fondamentale è costituito dalle iniziative finalizzate ad assicurare la massima trasparenza per i cittadini italiani. Siamo comunque consapevoli che l’industria siderurgica, in Europa e nel mondo, comporta effetti negativi sull’ambiente e sul territorio. Tutti questi casi vanno seguiti con attenzione dagli Stati affinché si possa conoscere il contributo di questo settore all’inquinamento ambientale e quanto, invece, deriva da altre fonti inquinanti che, al contrario, l’uomo e le istituzioni molto spesso tendono a nascondere. Per quanto sinteticamente detto prima e sulla base della lettera e del significato, anche teorico-pratico, del decreto-legge che oggi votiamo, ci sarà certamente un provvedimento di scarcerazione della dirigenza di Ilva, che non sarebbe più spiegabile, ammesso che prima lo fosse.
Egregio Presidente, egregio Ministro, i dieci deputati di Grande Sud-PPA voteranno compatti la legge di conversione del decreto-legge sull’Ilva che dimostra la civiltà a cui è pervenuto il nostro Paese

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TERREMOTO: GRANDE SUD, AVVIARE PIANO MANUTENZIONE STRAORDINARIA EDIFICI

(AGENPARL) – Roma, 31 mag – “Più grave del sisma è il comportamento di tutti o quasi nell’affrontare il problema terremoto con razionalità”. Lo afferma il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti, già presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e direttore per un quinquennio di tutti i servizi tecnici dello Stato. Per Misiti “l’errore più grave che si possa commettere, e in passato è stato sempre (o quasi) commesso, sarebbe quello di amplificare sui media nei primi quindici giorni le dettagliate notizie relative alle vittime e agli immobili sbriciolati, per poi dimenticarsi quasi per sempre. L’altro errore da evitare, anche se meno grave, e in passato è stato sempre (o quasi) commesso – aggiunge -, è quello di avviare la ricostruzione con un impegno parziale di spesa rinviando il completamento a un tempo indeterminato. E’ arrivato il momento invece di cambiare profondamente l’approccio con un fenomeno naturale, abbastanza conosciuto dagli studiosi, le cui conseguenze sulle strutture e le infrastrutture indispensabil i al vivere civile, vengono fronteggiate solo dopo l’evento e quasi mai prima. Occorre invece – prosegue – che l’intera classe dirigente del Paese e cioè la politica, il sindacato dei lavoratori e degli imprenditori, la cultura tecnico-scien tifica e umanistica e le stesse comunità religiose a partire da quella cattolica, comprendano che gli effetti del terremoto sul “costruito” sono molto più importanti dello stesso fenomeno naturale, e che bisogna ridurre al minimo o annullare i disastri”. Per far ciò “i governi a tutti i livelli – spiega l’esponente del movimento arancione – devono impegnare una parte consistente delle risorse economiche disponibili, utilizzandole come investimen ti produttivi ad elevato reddito. Infatti l’esperienza degli ultimi centocinquanta anni ci insegna che le spese in termini di ripristino e la perdita di vite umane risultano inversamente proporzionali all’avanzamento della cultura tecnico-scientifica e manutentiva nell’industri a delle costruzioni. Cioè a dire – aggiunge -: dove si è operato nel costruire immobili seguendo le normative antisismiche che man mano si sono affinate, a partire dalle prime misure adottate dopo il terribile sisma del 1908 nello Stretto di Messina, le conseguenze dei terremoti si sono ridotte notevolmente, tanto è vero che nei primi settantacinque anni di unità d’Italia si sono avute oltre centonovantamila vittime mentre invece nella seconda metà soltanto diecimila”. “Oggi si possono ritenere maturi i tempi, anche al fine di superare la grave crisi economica e occupazionale dell’Italia – sottolinea Misiti -, per avviare subito un grande piano nazionale di manutenzione straordinaria sull’edilizia pubblica e privata e in generale sulle piccole infrastrutture , per far corrispondere la resistenza ai terremoti del costruito in tutto il territorio nazionale, in quanto da alcuni anni è stato riconosciuto dalla legge come territorio sismico. Ciò – aggiunge – consentirà di aprire, nel giro di pochi mesi, con modesti fondi pubblici, decine di migliaia di piccoli cantieri per l’adeguamento sismico e strutturale di almeno quarantamila manufatti stradali e ferroviari, nonché centinaia di migliaia di cantieri, finanziati con fondi pubblici e privati, per l’adeguamento e l’isolamento sismico”. “Questo è il vero salto di qualità di cui l’Italia ha bisogno per uscire dalla crisi economica e contribuire, come ha spesso fatto in passato, alla realizzazione pratica di quanto il pensiero tecnico-scientifico ha prodotto per contrastare gli effetti di un fenomeno naturale che, senza le opportune iniziative razionali, eliminerebbe quanto l’uomo realizza per il suo benessere”, conclude Misiti.
com/sdb 310917 MAG 12

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GRANDE SUD: MISITI ELETTO PRESIDENTE DEL “GRUPPO” ALLA CAMERA

Ha preso il via oggi alla Camera dei Deputati la nuova Componente del Gruppo Misto “GRANDE SUD-PPA” presieduta dall’on. Aurelio Misiti e composta da un nucleo iniziale di nove deputati, che costituisce il lievito per un vero Partito meridionalista, in rappresentanza di persone libere, associazioni culturali, sociali e politiche prevalentemente del Mezzogiorno, che hanno a cuore le sorti del SUD e dell’intero paese – è quanto scrive lo stesso Misiti in una nota.
La fondazione di un partito “GRANDE SUD” – scrive Misiti – di tutti coloro che aspirano a tradurre in atti politici ciò che ormai le forze politico-istituzionali italiane, compreso il Presidente Monti, affermano e cioè “senza il Sud non si può sviluppare l’Italia”, ideata da G. Miccichè e A. Poli Bortone, diviene sempre più concreta.
Infatti – egli prosegue – le stesse vicende dei trasporti da e per il Sud d’Italia hanno interessato il Parlamento e il Governo con modalità mai praticate finora; le Regioni meridionali sono state rappresentate da tutti i Gruppi Parlamentari nella richiesta al Governo di ripristinare i treni soppressi e programmare per il futuro un sistema trasportistico degno di questo nome: il Governo infatti ha mostrato attenzione e ha preso impegni precisi nella direzione indicata unitariamente.
Questo singolo episodio – conclude l’ex Vice Ministro alle Infrastrutture e Trasporti – ha mostrato chiaramente l’importanza dell’agire comune nell’interesse dei cittadini su temi vitali del Paese, ma ha indicato chiaramente la necessità urgente per il Mezzogiorno d’Italia di fondare un movimento politico unitario al fine di bilanciare il peso delle strutturate organizzazioni politiche del Centro-Nord.

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