(ANSA) – ROMA, 18 APR – ‘Restituendo la parola all’Aula di Montecitorio abbiamo evitato l’accusa che l’opinione pubblica ci avrebbe mosso di volere strozzare il dibattito sui rimborsi elettorali, limitandolo a un gruppo ristretto di parlamentari.
E’ bene che certi argomenti vengano affrontati alla luce del sole’. Lo afferma il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti, spiegando la decisione dei parlamentari del movimento arancione di firmare contro l’esame in sede legislativa del provvedimento sulla trasparenza dei bilanci dei partiti.
‘Il messaggio – aggiunge Misiti – e’ chiaro: la politica non deve nascondersi, anche di fronte all’urgenza e alla necessita’ di riformare il sistema del finanziamento dei partiti, ma pretendere di essere sempre verificata come una qualsiasi ‘societa’ pubblica”. (ANSA).
PARTITI: MISITI, TESTO IN AULA PER VERO DIBATTITO
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Rimborsi elettorali, sgambetto della Lega
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A Rossano l’MPA scompare, Sabato convegno con Misiti
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ROSSANO: Dopo l’esperienza triennale, il gruppo storico abbandona l’Mpa
Gazzetta de Sud 18-04-2012
ROSSANO. Il gruppo storico e fondatore dell’Mpa locale lascia il Movimento autonomista, dopo 3 anni di militanza e dopo il successo ottenuto alle scorse elezioni amministrative comunali. Un patrimonio di idee, consensi e risorse giova- nili che continuerà spendersi per la città ed il territorio da posizioni di centrodestra e che potrebbe essere convogliato in un’altra formazione politica che sposa l’idea autonomista il cui passaggio potrebbe essere annunciato in questa stessa settimana cogliendo l’occasione di un convegno che dovrebbe tenersi in città alla presenza di un esponente politico di spessore nazionale (si vocifera possa trattarsi dell’on. Aurelio Misiti, rappresentante del “Grande Sud”).
Lo hanno reso noto, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta ieri mattina nella ormai ex sede del partito di Via Margherita, il segretario e fondatore Natale Lefosse, il vicesegretario Antonio Napolitano, il vicesegretario provinciale, Giovanni Lefosse, il presidente del Circolo “Nuovo Mezzogiorno”, Nicola Rega, i responsabili del settore Cultura, Giovani e Politiche sociali, Walter Cerbino, Egidio Nocella e Gerry Casacchia e altri iscritti. Una decisione assunta all’unanimità da dirigenti ed iscritti che è stata meditata ed ha anche motivazioni politiche determinate dai rapporti interni tra la base ed i vertici del partito ai diversi livelli e dalla nuova conformazione assunta dopo l’ingresso dell’ex governatore della Calabria Agazio Loiero assieme ad gruppo di Autonomia e Diritti. I motivi sono stati spiegati dal segretario Lefosse, e ribaditi dagli altri intervenuti. Al primo posto viene indicato l’atteggiamento negativo del partito provinciale e regionale che avrebbe ignorato l’attività del gruppo rossanese in crescita dimostrato dal successo elettorale e avrebbe tradito le spinte autonomiste provenienti dal territorio e dal giovane gruppo dirigente per quanto riguarda il decentramento della sanità in questo comprensorio, l’amministrazione della giustizia attraverso il tribunale di Rossano che rischia di essere accorpato ad altri territori lontano da Rossano ecc. Tra gli altri motivi indicati dagli ex esponenti dell’MPA, quello di essere stati lasciati soli (senza aiuto economico e morale da parte dei vertici provinciali e nazionali) nella gestione del ricorso ai risultati elettorali che, in caso di riconoscimento degli errori compiuti durante la fase dello spoglio, avrebbero consentito all’MPA di Rossano, unico nel meridione assieme a quello di Rende ad avere presentato in lista il simbolo dell’MPA, di conseguire un seggio ed avere il proprio rappresentante in consiglio comunale. (ben.lep.)
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«Niente soldi alla Catanzaro Servizi». Misiti non s’arrende
Gazzetta del Sud 18/04/2012
Al ministero c’è chi tenta di bloccare i finanziamenti
«Niente soldi, siete privati e non pubblici». “Catanzaro Servizi” come “Fondazione Tommaso Campanella”. A rischio chiusura. Déjà vu sui Tre Colli: la storia di ripete. La “Catanzaro Servizi” è formalmente una Spa e dunque una società privata. E poco importa che sia una società “partecipata”, una società mista pubblico-privato, con zero azioni in mano ai privati e il restante 100% di proprietà di Palazzo De Nobili. Resta pur sempre una “spa” e, come tale, non ha diritto a risorse pubbliche.
Questo almeno è quello che pensano – secondo indiscrezioni – in qualche ufficio del ministero dello Sviluppo economico. A rischio sono dunque quei circa cinque milioni di euro destinati alla realizzazione del Centro fieristico la cui realizzazione potrebbe anche contribuire a “salvare” i lavoratori della Catanzaro Servizi, soggetto attuatore dell’Ente fiera per la cui sede ha acquistato un’ampia porzione del Parco Romani che dev’essere ancora pagata per carenza di finanziamenti.
Un orientamento che ha mandato su tutte le furie l’on. Aurelio Misiti, capogruppo di “Grande Sud”, che da tempo ha preso a cuore la complessa vicenda e perorato la causa dell’ente fiera nelle stanze del ministero competente. Per l’on. Misiti quella emersa in alcuni uffici del ministero, e di cui è venuto a conoscenza per vie informali (dunque non v’è nulla di ufficiale, ancora) è una interpretazione non condivisibile dal momento che addirittura la banca che ha messo a punto l’istruttoria per la concessione del finanziamento è di diverso orientamento.
L’on. Misiti non è tipo da arrendersi facilmente; e da parlamentare ha un’arma per conoscere come stanno le cose: l’interrogazione. Che oggi stesso formalizzerà. «Non mi basta – dice al cronista – che un ufficio esprima un orientamento per accettare un verdetto che altri hanno espresso con diverso orientamento. Per questo chiederò al ministro Corrado Passera di pronunciarsi una volta per tutte sul punto. Mi risulta infatti che in situazioni analoghe siano stati ben altri gli orientamento, tra l’altro supportati dalla stessa normativa vigente».
L’on. Misiti ha un dubbio: «Ho l’impressione che qualcuno voglia far slittare tutto a dopo le elezioni, ma a me non sembra che l’appuntamento elettorale debba influire su una vicenda che riguarda lo sviluppo della città e il futuro dei lavoratori. Né– conclude – può influire sulla corretta valutazione della situazione il dato relativi a una inschiesta avviata sulla vicenda del Parco Romani dalla magistratura penale». (Paolo Cannizzaro)