Regionali: Primarie; Laganà, proposta per modifiche legge

(ANSA) – CATANZARO, 5 OTT – ”Il Governo ha deciso di impugnare la legge regionale n.17 istitutiva delle primarie. Era facile prevedere che sarebbe accaduto. Infatti il Pdl si ispira ai principi dell’investitura feudale: e’ il Principe a decidere le candidature, quelle piu’ rispettabili e quelle di giullari e ballerine”.
A sostenerlo e’ Sergio Lagana’, di Italia dei Valori, che insieme ai parlamentari Luigi Li Gotti e Aurelio Misiti, ha presentato una proposta in materia.
”Non faccia scandalo, pertanto – ha aggiunto – che una legge che individua un percorso di selezione delle leadership dal basso, con investitura popolare, riceva l’ostilita’ di coloro che hanno una vita democratica interna limitata dalla personalita’ del capo partito”.
”E’ inaspettato pero’ – ha affermato Lagana’ – che l’avversione alla legge sulle primarie provenga anche da partiti e personaggi politici che della democrazia partecipativa fanno professione pubblica. Ancor piu’ grave e’ la motivazione: la legge asseconderebbe la forza delle clientele. Qualora si ritenesse che cosi’ fosse, in presenza di grandi numeri, si qualificherebbe un vero e proprio atto di sfiducia nei confronti dei calabresi. E’ invece necessario sottolineare che le leggi devono sopravvivere utilmente agli interessi contingenti e che nelle democrazie mature le classi dirigenti piu’ avvedute hanno a cuore i processi di crescita popolari piu’ che le facili scorciatoie populiste. Ed allora, anziche’ abbandonarsi a demagogici moralismi, si cerchi di migliorare lo strumento legislativo”.
”Unitamente a Luigi Li Gotti e Aurelio Misiti, i parlamentari calabresi di Italia dei Valori – ha sostenuto Lagana’ – abbiamo formulato una proposta che sottoponiamo alla sensibilita’ del dibattito politico regionale. Gli emendamenti proposti alla legge regionale istitutiva delle primarie si pongono un duplice obiettivo. Il primo e’ quello di garantire il principio della libera partecipazione dei cittadini nell’assoluta segretezza del voto, come sancito dalla Costituzione. L’obiettivo si raggiunge attraverso la consegna
all’elettore di una scheda unica contenente tutti i candidati dei diversi schieramenti. La legge approvata dal Consiglio regionale, pur affermando detto principio sembra tendere a tutelare maggiormente il risultato delle stesse dal rischio di possibile ‘inquinamento’. Si ritiene, invece, che tra gli interessi contrapposti in gioco vada sostenuta l’opzione proposta. Occorre fugare i timori di un utilizzo perverso dello strumento di partecipazione democratica e puntare senza tentennamenti e con coraggio sulla capacita’ dei calabresi di esprimere autonomamente i propri convincimenti politici.
Altresi’, attraverso la scelta dei presidenti dei seggi individuati dagli elenchi gia’ selezionati dalle Corti d’Appello, attraverso le particolari modalita’ di scrutinio indicate e la neutralita’ e la chiarezza della scheda elettorale, si tende a garantire maggiormente non solo la segretezza del voto ma anche la correttezza delle procedure elettorali e di scrutinio”.
”Il secondo obiettivo – ha proseguito – e’ quello di abbattere quanto piu’ possibile i costi delle primarie, che puo’ essere raggiunto attraverso l’abrogazione della parte di articolato nella quale e’ previsto il rimborso ai soggetti politici partecipanti alle primarie stesse. E’ evidente che l’interesse ad utilizzare le primarie e’ insito nel fatto che le stesse consentono maggiore contatto con l’elettorato, una reale partecipazione democratica alle scelte dei soggetti politici in ordine alla classe dirigente apicale, una trasparente selezione di leaders che sono chiamati a svolgere impegni istituzionali caratterizzati da forti tratti di autonomia decisionale”.
”La sanzione in caso di non accoglimento dei risultati che offrono le primarie – ha concluso Lagana’ – e’ politica. L’apprezzamento della pubblica opinione e’ il premio”.



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