Gazzetta del Sud – Misiti: «Nel Ponte c’è l’alta velocità Fs»

Il sottosegretario ai Trasporti ha preso parte al convegno sulle opere a terra, organizzato dal Movimento azzurro
E Garofalo (Pdl) avverte: se così non fosse, non sarebbe più condivisibile

«Nell’alta velocità ferroviaria c’è il Ponte, e sono pienamente d’ac- cordo con chi ricorda come sia indispensabile che la mega opera sia parte integrante di un nuovo sistema. Ma una cosa va detta: la crisi economica degli ultimi due anni non blocca il Ponte ma incoraggia a farlo. Non vedo proprio perché la produzione di Pil, che al Sud è allo 0,2 per cento contro i 2,6 del Veneto o i 2,1 di Lombardia ed Emilia, non debba ripartire proprio da Messina, favorendo quella crescita che costringa Moody’s a far salire l’Italia nei Paesi di prima fascia». Parole molto impegnative sono state pronunciate ieri mattina, alla Camera di Commercio, dal sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Aurelio Misiti, calabrese, già commissario straordinario per le Grandi opere al Sud.
Misiti ha preso parte al convegno «Il Ponte sullo Stretto, le opere a terra», organizzato dall’Ecosezione di Messina del Movimento azzurro. E, rispondendo alle sollecitazioni e agli spunti dei tanti intervenuti, ha rincarato la dose: «In merito al progetto Ponte trovo una città più dinamica rispetto all’indifferenza e alla poca reattività di alcuni anni fa. E questo è fondamentale perché la riuscita del Ponte, che può favorire la nascita di una straordinaria area integrata, si fonda sul consenso. Quest’opera sposta concretamente e fisicamente il baricentro dell’Europa verso il mare. Si tratta del superamento dell’ultima delle tre barriere, dopo le opere avviate per il Brennero e l’Appennino tosco-emiliano: è l’unica localizzata al Sud di quelle tre grandi infrastrutture che nel 1997 prevedemmo come prioritarie assieme a Lunardi, e che Berlusconi inserì quello stesso anno nel suo “contratto con gli italiani”, Ma guarda caso, delle tre, solo la mega opera per il sud non è mai iniziata.».
È stato un confronto “tosto”, e non soltanto per la grinta sfoggiata da Misiti, il convegno su “Il Ponte sullo Stretto” scandito a ritmo di riflessione sugli scenari economici internazionali, dal consigliere culturale della fondazione Bonino Pulejo, Piero Orteca. Gli or- ganizzatori hanno dovuto fare a meno della sempre invitata Rfi, che non prende parte al dibattito cittadino, ma hanno potuto contare su uno dei “vertici” della società Stretto di Messina, l’ing. Massimo Marconi, responsabile della direzione e dell’alta vigilanza sui lavori del Ponte, e sull’intervento critico, da salutare “redde rationem” nei confronti del Gruppo Fs, dell’on. Enzo Garofalo, componente della commissione Trasporti della Camera. Il messaggio dell’ex presidente dell’Authority finisce per avere come vero interlocutore politico il ministro dei Trasporti Matteoli ovvero sia il Governo Berlusconi: «Se il disegno non è completo – ha detto – se in parallelo al Ponte viene eliminata senza una logica l’Officina Grandi riparazioni e si riduce il numero dei treni passeggeri dalla Sicilia, non dico necessariamente fino a Venezia, ma perfino verso Roma, allora si rischia che il progetto del Ponte finisca per non essere strategico né remunerabile. Ma isolato, monco: quindi da me non più condivisibile».
Torniamo all’ordine degli interventi. Per primo, il presidente dell’ecosezione di Messina del Movimento azzurro, Giuseppe Pracanica si è soffermato su una delle opere connesse al Ponte che appare già da tempo prioritaria per garantire il soddisfacimento di esigenze vitali della città: quel collegamento autostradale “Annunziata-Granatari” (da inserire nell’imminente Accordo di programma) che nel 2006 proprio l’on. Misiti, su proposta dell’ufficio comunale Ponte sullo Stretto e dello stesso Movimento azzurro, ipotizzò come opera-stralcio da realizzare per evitare all’allora Governo Prodi, che aveva fermato l’iter del Ponte, il pericolo di un maxi contenzioso con Eurolink.
«Con questo percorso, completato con lo svincolo di Papardo – ha poi sottolineato Giovanni Frazzica, dirigente del Movimento azzurro – si raggiungerebbe in pochi minuti via tangenziale l’ospedale Papardo, presidio d’emergenza di terzo livello, importante per l’intera provincia, e che serve nella sola città, tra il centro e la zona nord, un’utenza di 150.000 persone». Il presidente della Camera di Commercio, Nino Messina, ha posto il problema delle aspettative nutrite dalle 22.000 associazioni artigianali e commerciali iscritte alla Camera: speranze che si collegano alla nuova destinazione di tantissime aree ferroviarie in via di dismissione e collegate al porto. Determinanti, dunque, il ruolo di Rfi e delle autorità locali. A seguire, l’avvocato Giovanni Monforte, consulente legale del Movimento azzurro, si è soffermato sulle garanzie dovute ai soggetti destinatari degli espropri, sottolineando quanto questo tema sia vitale ma ammettendo che il protocollo già firmato dalla Stretto, dal Comune e da alcune associazioni «sia un buon punto di partenza». Di grande respiro, la ricostruzione fatta dal direttore del Centro universitario sui trasporti, il prof. Giuseppe Vermiglio, di tutte le grandi occasioni di potenziamento della rete trasportistica e, quindi, di sviluppo mancate dall’Italia, a discapito del Sud, negli ultimi trent’anni, sfruttate invece da altri Paesi europei, come la Spagna. Messina è al bivio: «Il Ponte può consentirle di ripartire come città delle reti, in un progetto di sviluppo che coinvolge tutti. L’Area dello Stretto – osserva – «diventa tutt’uno con i 150 chilometri di provincia tirrenica messinese, oggi non serviti: né dall’aeroporto di Reggio né da quello di Catania. «Con il Ponte si determina un quadro straordinario in virtù del quale, per chi abita da Boccetta verso nord, sarà più conveniente prendere il treno a Villa S.Giovanni.

Alessandro Tumino

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Fare acquistare all’ANAS il 51% delle azioni

L’onorevole Aurelio Misiti sulla Società Stretto di Messina
Il Quotidiano della Calabria
Gioia Tauro – Quella dello scioglimento della Società Stretto di Messina ha costituito uno degli ultimi scogli del Governo Prodi. Scioglimento prima approvato in sede di Commissione Bilancio del Senato e successivamente bocciato dall’aula grazie al voto congiunto con l’opposizione del partito del Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro. LEGGI TUTTO…

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Stretto di Messina Misiti (IdV) e Germanà (FI) : soddisfazione per il voto del Senato

“Piena soddisfazione per il voto del Senato che ha bocciato l’emendamento relativo all’abolizione della legge sulla società Stretto di Messina “. Lo affermano i deputati Aurelio Misiti (Idv) e Basile Germanà ( Fi)”. Essi -sottolineano- con forza il significato del voto, come sconfitta delle posizioni nulliste e spesso arroganti dei gruppi della Sinistra Radicale sulle opere pubbliche. LEGGI TUTTO…

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Condizioni mature per costruire il Ponte

Gazzetta del Sud
Sulla stessa onda del ministro Di Pietro è il parlamentare dell’Italia dei Valori Aurelio Misiti, già presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, organismo tecnico che per primo avallò il progetto del ponte.

“Chiariamo subito – afferma Misiti – che ancora non è stato abolito proprio nulla. Il percorso è ancora lungo. Tutto è rimandato alla volontà del Parlamento dove faremo valere le posizioni più giuste. Pertanto confido nella saggezza dei senatori, di qualunque colore politico siano, perché in Aula a Montecitorio ci penseremo noi. Anzi non ci si arriverà neanche perché l’emendamento sarà bocciato già in Commissione”. LEGGI TUTTO…

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Aurelio Misiti rilancia le grandi opere: il Ponte sullo Stretto è bellissimo, si farà

Il prof. Pino Caridi ufficializza la sua adesione a Italia dei Valori
Il Partito di Di Pietro rimane fedele all’Unione, almeno per ora, e strizza l’occhio al Centrodestra

Gazzetta del Sud
«Il ministro Padoa-Schioppa ha detto che le tasse sono bellissime? Per noi di bellissimo c’è il Ponte sullo Stretto, un’opera assolutamente indispensabile per il Mezzogiorno e per l’Italia». Parole e musica di Aurelio Misiti, che ieri mattina nella sede di Italia dei Valori ha incontrato la stampa per annunciare ufficialmente l’adesione del prof. Giuseppe Caridi, promotore del movimento “Avvenire, crescita e sviluppo”, al partito di Di Pietro. LEGGI TUTTO…

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I comodi stereotipi sulla calabria e il buon giornalismo

Gazzetta del Sud
Un giornalista de “La Repubblica”, in una inchiesta pubblicata ieri, sceglie la città di Reggio Calabria come emblema di un Sud senza speranza. Il giornale titola in prima pagina “ La pax della ‘ndrangheta soffoca Reggio Calabria”; segue alle pagg. 20 e 21 con altro titolo di maniera “Il colosso ‘ndrangheta che soffoca Reggio”. LEGGI TUTTO…

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Ponte sullo Stretto, TAV. Occorre fare un referendum?

Si è tenuto a Bianco (RC) un incontro sul tema:
Hanno aperto i lavori Cesare Nicastro e Mario Carone, responsabili rispettivamente del Coordinamento Provinciale di IDV e dell’UNCI di Reggio Calabria.
Ha introdotto e concluso i lavori l’On Aurelio Misiti, deputato di IDV. LEGGI TUTTO…

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La Calabria di fronte ad un bivio scommetta sulla legalità

Gazzetta del Sud
Mentre in Italia Prodi e Fassino parlano di riforme, Padoa Schioppa di crescita e Nicola Rossi di riformismo liberale, in Calabria Loiero è indotto a parlare solo di abbandono e di “ndrangheta”.
E chi si occupa allora dello sviluppo e del lavoro ai giovani, del turismo e della salute dei cittadini? Dopo quasi due anni la Regione annaspa; le province attendono, i comuni operano ciascuno nel proprio ambito, senza prospettive. LEGGI TUTTO…

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L’appello a Prodi dei venti deputati

L’appello a Prodi dei venti deputati per indire il referendum sul Ponte di Messina
tra i quali:
Aurelio Misiti IDV, Salvatore Raiti IDV, Enzo Bianco Ulivo, Sergio D’Antoni Ulivo, Ennio Morrone UDEUR, Francesco Nucara PRI, Enrico La Loggia FI, Ilario Floresta FI, Luigi Fedele FI, Mario Tassone UDC
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Il referendum e le grandi opere

Il Quotidiano della Calabria
Le recenti vicende relative alla realizzazione di opere importanti nel nostro paese pongono il problema di chi è il “decisore finale”. Non c’è dubbio che la responsabilità di decidere è della massima autorità eletta dal popolo per governare. Così per un’opera di carattere nazionale l’ultima parola spetta al Governo, per quelle di rilievo regionale spetta alla Regione e così via. LEGGI TUTTO…

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