MISITI: PARTITO DEL SUD TENTATIVO IN DECLINO?

Mezzogiorno_d'ItaliaAncora una volta l’iniziativa di indirizzare forze culturali, economiche e politiche del Sud verso la costituzione di un movimento politico degno di questo nome è miseramente fallita.

Le elezioni siciliane e quelle politiche più recenti non hanno dato risposte positive alla grande richiesta di autonomia delle popolazioni meridionali.

La differenza fondamentale tra i tentativi, pur lodevoli, di politici come Lombardo e Miccichè e la realtà del partito del Nord interpretato dalla Lega di Bossi e Maroni, sta nel fatto che i piemontesi, i lombardi e i veneti possiedono la cultura del fare con le proprie forze senza attendere aiuti dall’esterno, mentre al Sud è ancora largamente diffusa la cultura dell’assistenza, senza la quale le attività economiche in quelle regioni non hanno alcuna possibilità di realizzarsi.

Dare vita ad un partito politico che abbandoni tale cultura e assuma nel proprio programma una iniziativa analoga a quella del settentrione risulta indispensabile se si vuole guidare il cambiamento che porti a recuperare il gap esistente in ogni settore della vita pubblica del Sud rispetto al Nord

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TAV: MISITI, ESITO VERTICE MONTI-HOLLANDE BUONA NOTIZIA ANCHE PER SUD

(AGENPARL) – Roma, 03 dic – “L’incontro odierno di Lione tra Hollande e Monti, non solo ha suggellato l’intesa per la costruzione della galleria nella tratta ferroviaria Torino – Lione, simbolo della convergenza di interessi economici e culturali tra i due Paesi, ma ha accelerato di colpo la realizzazione della grande opera”. Lo afferma il capogruppo di Grande Sud a Montecitorio Aurelio Misiti, già presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. “Tale opera – continua l’esponente del movimento arancione – consentirà ai due Stati di ritrovarsi più uniti in vista dell’integrazione politica delle principali Nazioni europee. Essa rivestirà particolare importanza non solo per il Nord ma anche per il Mezzogiorno, in quanto si realizzerà il collegamento tra i due principali corridoi europei: Lisbona – Kiev e Berlino – Palermo – conclude – nell’ambito del più ampio raccordo tra Helsinki e La Valletta.

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Intervento in Aula dell’on. Misiti (Grande Sud-PPA) durante la discussione sulla mozione concernente criteri di riparto delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione

Signor Presidente, la mozione in oggetto, presentata da Grande Sud-PPA, non tende certamente a contrastare la mozione Dozzo n. 1-01146. L’abbiamo presentata perché, invece, riteniamo che sia necessario mettere a fuoco le esigenze dei territori che quest’anno – non in futuro – hanno un prodotto interno lordo pro capite di circa la metà rispetto a quello registrato, sempre quest’anno, al nord.
Ci siamo documentati per vedere quando, come e perché siano stati individuati questi fondi aggiuntivi nazionali per le politiche di sviluppo delle aree definite sottoutilizzate del Paese, finalizzati a garantire una maggiore concentrazione delle risorse nelle aree dove è più elevata la sottoutilizzazione del potenziale produttivo e dove vige uno svantaggio competitivo accumulato e prospettico.
Questa è, nella sostanza, la ragione per cui sono stati istituiti i fondi per le aree sottosviluppate. A decorrere dall’anno 2003, l’utilizzazione di questo Fondo è stata sostanzialmente destinata a quelle aree che coincidono con l’ambito territoriale delle cosiddette aree depresse e ad esse sono state fatte confluire due linee di finanziamento.
È chiaro che i tempi di istituzione di questi fondi sostanzialmente coincidono con le ultime vicende della chiusura della Cassa per il Mezzogiorno e naturalmente tali fondi sono denominati proprio come quelli che erano impegnati nella Cassa per il Mezzogiorno. Poi bisogna vedere se nella Cassa per il Mezzogiorno ci sono stati fondi aggiuntivi, che non sempre erano fondi aggiuntivi, ma comunque così era stata istituita la Cassa.
Quindi, per sopperire agli effetti negativi che potevano esserci in quei territori di pertinenza della Cassa – è chiaro -, è stato costituito questo Fondo, ma con una visione un po’ più ampia, nel senso che non erano interessate solo le zone depresse del Mezzogiorno, ma le zone sottoutilizzate dell’Italia. Questa è la ragione per cui il CIPE ha operato quella suddivisione, che è automatica e che si può rivedere, nel senso però di utilizzare questi fondi laddove è più necessario, ovvero dove effettivamente è sottoutilizzato il potenziale produttivo e c’è uno svantaggio competitivo accumulato e prospettico. LEGGI TUTTO…

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ALTA VELOCITA’: MISITI (GS), SU MEZZOGIORNO PASSERA SCONCERTANTE

(AGI) – Catanzaro, 5 ott. – “La richiesta nel question time di mercoledì 3 ottobre, esposta con dovizia di validi argomenti per costruire l’infrastruttura ferroviaria del TAV da Salerno a Palermo, ha avuto una risposta sconcertante dal pluriministro Passera”. Lo afferma il deputato di Grande Sud Aurelio Misiti, che aggiunge: “Egli, leggendo uno scritto preparato dagli uffici, ci ha comunicato la ‘novita’ che le Ferrovie dello Stato considerano molto elevato il costo dell’opera e quindi niente TAV al Sud, dimenticando di citare quanto lo Stato ha già speso per il Centro Nord. Sommessamente – continua – facciamo notare che la decisione se fare o no il quadruplicamento ferroviario spetta al Governo e non a FS; il Ministro ha risposto con un documento degli uffici senza ascoltare la nostra richiesta, che tiene conto delle attuali difficoltà finanziarie dello Stato, tanto e’ vero che abbiamo proposto di predisporre lo studio di fattibilità dell’opera, da realizzare nel prossimo quindicennio a partire dall’anno di ripresa economica del nostro Paese. Ai nostri concreti e seri argomenti il Ministro non ha potuto o voluto rispondere”. (AGI)
Red/Adv 051637 OTT 12

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Misiti: presentato question time alla Camera sulla fattibilità del “TAV” al Sud Italia

Al Ministro per le Infrastrutture e i Trasporti. – Per sapere – premesso che:

le infrastrutture ferroviarie per il Treno ad Alta Velocità – TAV – sono state realizzate o previste in tutto il territorio nazionale escluso quello meridionale al di sotto della provincia di Salerno;

tali infrastrutture sono ritenute fondamentali per gli sviluppi di un sistema ferroviario moderno e simile a quello di Paesi come Francia, Belgio, Spagna e Germania, i quali hanno realizzato “quadruplicamenti” delle linee così come avvenuto e avviene nel Centro-Nord d’Italia;

la mancanza del quadruplicamento ferroviario nella Salerno – Reggio Calabria – Palermo condannerebbe il Mezzogiorno ad una arretratezza di molti decenni rispetto al resto del Paese relativamente al sistema intermodale di trasporto; LEGGI TUTTO…

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Aurelio Misiti (Grande Sud-PPA): devono essere i criminali ad emigrare e non i nostri giovani

RTIoggi.it – 16 luglio 2012

di Francesco Biafora

Raggiunto nel pomeriggio dalla redazione di Rtioggi, l’on. Aurelio Misiti, presidente Grande Sud-PPA, affrontando a largo raggio i problemi del Mezzogiorno d’Italia, e più nello specifico della Calabria, si è soffermato su uno dei punti cardine del suo progetto per lo sviluppo del Sud, la criminalità organizzata.

“La criminalità organizzata in Calabria è molto forte e va completamente smantellata, perchè ad emigrare non devono essere più i nostri giovani, ma i criminali, e perchè qui non c’è posto per loro.

Per quanto riguarda invece ai tribunali, dico che bisogna aumentarli e non tagliarli, per mantenere e rafforzare quel necessario presidio di legalità. Così come bisognerebbe far crescere anche il numero delle caserme e delle forze dell’ordine”.

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VIA I TABU’ DEGLI ANNI 60: MOODY’S NON HA TUTTI I TORTI

 

 

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La bocciatura di Moody’s del debito sovrano dell’Italia contestuale al viaggio di lavoro di Monti negli USA consiglia la classe dirigente italiana a reagire, non con l’invettiva contro la “cattiva” agenzia di rating ma con un’azione rapida e convincente di rilancio del Paese così come avvenne nei momenti più duri e difficili della nostra storia.
Questa classe dirigente, che ha il vizio innato della lamentela e dell’auto fustigazione, ha nella manica un asso vincente che non vuole o non sa calare: il Sud con una potenzialità di crescita simile a Paesi emergenti quali Turchia, Messico, Brasile etc.
Senza scomodare la politica Keynesiana di Roosevelt, il quale, resosi conto dell’inviluppo critico in cui si era cacciata l’economia americana del 1932, a tre anni dalla crisi finanziaria di Wall Street, l’esempio più vicino a noi e più calzante è quello della Germania dopo la caduta del muro.
L’Italia si trova oggi in una situazione analoga: o emula la Germania di venti anni fa, che ha scelto l’Est povero, oppure il destino sarà la decadenza.
Occorre prendere atto che, nonostante le buone intenzioni, i provvedimenti sul rigore emanati dal governo Monti non toccano in alcun modo la vecchia politica economica italiana, basata sulla dicotomia: territorio produttivo settentrionale e territorio distributivo-consumistico del Sud Italia.
Il male oscuro del Paese sta tutto nella ristretta visione di poter inseguire la ripresa economica ripetendo questo vecchio modello.
Invece o diventa produttivo tutto il territorio e quindi competitivo con i grandi Paesi europei oppure siamo destinati a divenire satelliti della Germania.
La risposta viene suggerita dalla crisi: siamo tutti uguali rispetto ai diritti fondamentali e costituzionali, non siamo tutti uguali nelle vicende produttive ed economiche delle nostre società nei territori. Di conseguenza devono cadere tutti i tabù dei primi anni del dopo guerra, che sono stati la causa principale del divario economico e sociale tra il Mezzogiorno e il resto del Paese.
Vanno previste nuove forme contrattuali tra capitale e lavoro per battere la concorrenza dell’Est Europa. Investire al Sud deve diventare più conveniente che investire in altri Paesi.

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Mozione presentata dai deputati di Grande Sud contro la chiusura dei tribunali al Sud

La Camera, premesso che:
l’annoso problema della presenza capillare della criminalità organizzata nel Mezzogiorno va affrontato come emergenza, rappresentando uno dei più gravi elementi che non permette al Sud Italia di riallacciarsi al resto del Paese;
il Meridione è fortemente caratterizzato dalla criminalità organizzata di stampo mafioso, che si è sviluppata secondo modelli volti a mantenere un forte e sostanziale radicamento sul territorio d’influenza, specializzandosi nell’infiltrazione nel tessuto economico finanziario. Cosa nostra, in Sicilia, la ‘ndrangheta, in Calabria, la camorra, in Campania e la criminalità organizzata pugliese hanno esercitato una pervasiva azione di controllo del territorio, talvolta egemonizzando le attività illecite e rappresentando una minaccia anche ai settori economici e finanziari;
in Campania, Calabria e Sicilia risulta essere concentrato circa il 75% del crimine organizzato, le conseguenze della presenza delle associazioni mafiose nel Mezzogiorno si intrecciano in modo complesso con l’economia del Sud stravolgendo le regole del “fare impresa” e scoraggiando gli investimenti stranieri, oltre che creando un grave e indiscusso disagio sociale;
è fondamentale che lo Stato rafforzi la propria presenza in tali territori, consolidando i tribunali, presidio di legalità e freno alla criminalità; desta pertanto preoccupazione e perplessità la proposta di ridefinizione della geografia giudiziaria italiana, avanzata dal Governo;
la legge n. 148 del 14 settembre 2011 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari” stabilisce che il Governo è delegato a emanare, entro un anno dall’entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi con l’obiettivo di “riorganizzare la distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari al fine di realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza”, nel medesimo testo sono menzionati i criteri oggettivi e omogenei da applicare per la realizzazione di tale scopo, fra cui: l’estensione del territorio, la densità della popolazione, i carichi di lavoro e l’indice delle sopravvenienze, la specificità territoriale del bacino di utenza, anche con riguardo alla situazione infrastrutturale, e il tasso d’impatto della criminalità organizzata;
come anticipato e tristemente noto il territorio del Mezzogiorno risulta essere fortemente caratterizzato dalla presenza della criminalità organizzata, ma si contraddistingue anche per evidenti carenze infrastrutturali e dei collegamenti, è necessario che la nuova geografia giudiziaria del Paese non sottovaluti le peculiarità delle regioni meridionali,
impegna il Governo:
a tener conto delle specificità dei territori del Sud Italia, non solo evitando un taglio lineare delle sedi giudiziarie nel Mezzogiorno, ma mettendo in atto una politica volta a assicurare un efficiente lavoro di tali fondamentali presidi di legalità, eliminando nel contempo gli sprechi che nell’Amministrazione della giustizia risultano marcatamente evidenti.
ON. MISITI, ON. PITTELLI, ON. FALLICA, ON. GRIMALDI, ON. IAPICCA, ON. MICCICHE’, ON. PUGLIESE, ON. SOGLIA, ON. STAGNO D’ALCONTRES, ON. TERRANOVA,

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MAFIA, MISITI “AL SUD AUMENTARE STRUMENTI PER MAGISTRATURA E FORZE DELL’ORDINE

(AGENPARL) – ROMA, 7 GIU- “Ancora una volta la Procura di Palmi e la DDA di Reggio Calabria hanno inferto un duro colpo ai contrabbandieri internazionali di droga, sequestrando nel porto di Gioia Tauro 300 kg di cocaina purissima e dimostrando così, ancora una volta, che il grande porto calabrese è off-limts per la criminalità organizzata”. Così il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti.

“Al plauso dei calabresi onesti alle forze dell’ordine e alla magistratura, per questo ulteriore successo – aggiunge l’esponente del movimento arancione -, si unisce Grande Sud, che fa appello a tutte le forze sociali economiche, culturali e politiche affinché si battano contro coloro i quali vorrebbero imporre una politica di risparmio nel settore sicurezza, abolendo molti tribunali e riducendo il numero delle caserme e del personale impegnato nella lotta alla ndrangheta. Per Grande Sud – conclude Misiti – vanno invece aumentati gli strumenti attuali nonché le risorse da mettere a disposizione nei territori meridionali, riconoscendo ad essi una peculiarità particolare che richiede un impegno di tutte le Istituzioni e delle forze che hanno a cuore il progresso e lo sviluppo sociale del Paese Italia”.

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DIBATTITO ALLA CAMERA SU DDL COMMISSIONI BANCARIE, INTERVENTO DELL’ON. MISITI

                                                                                                                                                                                                                                           Signor Presidente, signori del Governo, questa ennesima fiducia che Grande Sud compatto ha votato ieri cade in un momento di gravissima crisi economica europea e internazionale.
La lunga fila dei nostri fratelli greci, mostrata dalla televisione, davanti agli sportelli bancari per ritirare i propri risparmi in euro, ricorda quelle file sterminate davanti alle banche americane del 1929-1930 per ritirare i dollari depositati, che ad un certo punto non si trovavano più. L’appello del Presidente spagnolo, che annuncia rischi per il finanziamento del debito, è un altro sintomo che mette i brividi. LEGGI TUTTO…

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