Intervento in aula dell’on. Aurelio Misiti

Disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 61 del 2007: Emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti in Campania (Approvato dal Senato)
Signor Presidente, colleghi deputati, signor Ministro e signori sottosegretari,
a nome del gruppo dell’Italia dei Valori preannunzio il voto a favore del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 61 dell’11 maggio 2007. Nello stesso tempo, però, non posso non proporre alcune riflessioni sullo stato di crisi della gestione dei rifiuti nella regione Campania, perché di crisi si tratta!
Non si può lasciare, infatti, una regione per tanto tempo – 14 anni – nell’emergenza dei servizi essenziali per il vivere civile, quali la gestione dei rifiuti, le mancate bonifiche e il sistema delle risorse idriche. Tra questi, lo stato dell’emergenza dei rifiuti è diventato cronico.
È ovvio che chi non sa affrontare tali problematiche e non sa risolvere i problemi essenziali della popolazione, dovrebbe farsi un esame di coscienza e – aggiungo io – qualche volta dovrebbe anche cambiare mestiere. Mi riferisco a quanti si sono alternati al governo della regione, delle province e dei comuni, a partire dal grande comune di Napoli. È inutile nasconderlo: siamo di fronte al fallimento di un’intera classe dirigente di ogni colore politico!
Premesso ciò, voglio invitare non solo la maggioranza, ma anche l’opposizione a collaborare per superare i problemi gravissimi che si presentano oggi nella bellissima regione della Campania.
Ho espresso a suo tempo, durante la conversione del primo decreto-legge, numerose perplessità sia sul prolungamento dell’emergenza fino al 31 dicembre 2007, sia sui poteri conferiti al commissario, sia ancora sulla scelta del commissario nella persona del Capo della protezione civile perché quest’ultima è impegnata in moltissime emergenze del nostro Paese. È evidente, infatti, che per ricoprire tale carica è necessario un impegno giorno per giorno, notte per notte e mattina per mattina. Avrei preferito, invece, un ritorno immediato alla normale gestione prevista dalle leggi e ho invitato, pertanto, gli organi democratici eletti dal popolo ad accettare la sfida per risolvere tali problemi. Ciò non è stato possibile. Si è nominato, dunque, il commissario, sostenendo che avrebbe risolto i problemi in pochi giorni. Ciò non si è verificato, in quanto il problema è stato sottovalutato e oggi, a distanza di molti mesi, è necessario intervenire di nuovo.
Il decreto-legge in esame presenta certamente molte luci: dalla scelta dei siti delle discariche, al fatto che i presidenti delle province saranno collaboratori del commissario (ovvero vice-commissari), alla scelta di ridurre le spese, di riorganizzare i consorzi, di ricominciare ad avviare il processo per uscire dall’emergenza entro la fine dell’anno.
Siamo amareggiati, tuttavia, in quanto non possiamo emendare il decreto-legge in esame in ordine alle ombre che presenta. Al Senato, infatti, sono state inserite alcune luci, ma anche delle ombre. Ad esempio, è stata prevista la carica di commissario delegato, che dovrebbe essere lasciato libero di operare, ma, sempre al Senato, è stato stabilito che il commissario, una volta proposto il piano stralcio dei rifiuti della Campania – indispensabile per costruire gli impianti – debba trovare l’intesa con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. Tale punto non era presente nel decreto-legge originario. L’intesa – sappiamo bene – può essere deleteria, in quanto può far perdere tempo e causare delle difficoltà. Avremmo voluto proporre, quindi, un emendamento per evitare ciò, ma non è stato possibile. Ci appelliamo, dunque, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare affinché tale intesa non costituisca una perdita di tempo e si approvi rapidamente il piano stralcio, che il commissario delegato dovrà necessariamente preparare e realizzare.
La situazione politica generale non ci ha permesso di votare un emendamento in tal senso, in quanto è stata chiesta la fiducia. Di conseguenza non è stato possibile mettere ai voti proposte emendative, anche se avremmo voluto modificare il punto ricordato, al pari di altri punti che ci sembrava possibile emendare.
Il piano stralcio deve permettere l’immediato avvio di una ripresa, ovvero deve avviare il ciclo integrato dei rifiuti e deve essere tale da poter decongestionare e razionalizzare le competenze, in quanto temiamo sempre che nella gestione caotica di questo settore si infiltri la malavita organizzata, che non costituisce una novità nella regione Campania.
Ciò è stato sottovalutato. La razionalizzazione dello smaltimento dei rifiuti comporta anche la lotta contro la criminalità organizzata ed il suo superamento. Solo così, quindi, si possono realizzare impianti di trattamento. A me non interessa se si tratti di impianti di un tipo o dell’altro: oggi la tecnologia e la gestione avanzata ci possono permettere di gestire qualunque tipo di impianto, anche nelle città, come ad esempio avviene a Brescia, a Milano e a Vienna. Non mi meraviglia, pertanto, il fatto che – purtroppo – una sottocultura abbia impedito, finora, di realizzare alcune opere fondamentali per smaltire i rifiuti in Campania.
Le quattro discariche di cui si tratta devono essere realizzate. Prendo atto – e di ciò mi sono informato personalmente – che la discarica di Macchia Soprana può essere addirittura ampliata e che essa, oggi, può contenere fino ad un milione 200 mila tonnellate di rifiuti. Dal 9 luglio, cioè dal giorno successivo alla chiusura della discarica di Ariano Irpino, si potrà utilizzare, per un lungo periodo di tempo, quella di Macchia Soprana, che può essere anche ampliata. Ciò mi fa molto piacere, perché rappresenta un esempio di collaborazione tra gli enti locali, la popolazione, il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e il Commissariato. È necessario completare l’inceneritore di Acerra e bisogna realizzare anche quello nella provincia di Salerno, utilizzando la disponibilità del sindaco di quest’ultima città: tali impianti devono essere tutti urgentemente realizzati!
Contro la camorra vi sono gli impegni del Governo e quelli del Parlamento: non bisogna dimenticare che, lo scorso 13 giugno, la Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse ha approvato un documento che fornisce una via d’uscita «morbida». A nessuno, però, venga in mente di continuare, dopo il 31 dicembre 2007, con il commissariamento in Campania, perché non siamo disponibili ad approvare altri provvedimenti che vadano in tale direzione. Preannunzio, pertanto, che il gruppo Italia dei Valori voterà, in maniera convinta, a favore del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 61 del 2007, al nostro esame: riteniamo che esso sia l’unico modo per affrontare l’emergenza.

on. Aurelio Misiti
deputato di Italia dei Valori
www.aureliomisiti.it



Commenti e Pings non sono al momento consentiti.