Dichiarazione di voto finale sulla legge di stabilità – Intervento del capogruppo di Grande Sud-PPA, On. Aurelio Misiti

Signor Presidente, la componente Grande Sud ha votato già le tre questioni di fiducia poste dal Governo e abbiamo valutato positivamente anche il merito della proposta che è stata approvata dalla V Commissione e portata all’Aula con profonde modifiche rispetto alla proposta iniziale, tant’è vero che vi è stata una lunghissima e tormentata seduta della Commissione bilancio prima che il testo venisse approvato. Il via libera, infatti, è arrivato dopo anche un braccio di ferro tra il Governo e la maggioranza, che ha visto il parere contrario su due importanti emendamenti anche dell’Esecutivo.
Certo, c’è stata una grande collaborazione con il rappresentante del Governo in Commissione, in quanto senza questa collaborazione forse non avremmo potuto modificare il testo iniziale. Infatti, questo testo iniziale era stato criticato da destra e da sinistra e dal centro su alcuni aspetti particolari, non certo sugli aspetti fondamentali, che riguardano gli investimenti complessivi, il costo complessivo quindi della manovra. Molti colleghi si sono soffermati sui principali emendamenti, soprattutto su quello fiscale, che i relatori Brunetta e Baretta, ai quali vanno tutta la nostra riconoscenza e ringraziamento, hanno insieme proposto alla Commissione che ne ha preso atto a stragrande maggioranza e lo ha approvato. Tale emendamento fiscale ha abrogato il tetto e la franchigia su deduzioni e detrazioni, ha soppresso l’aumento dell’IVA previsto dal 10 all’11 per cento, ha incrementato le detrazioni fiscali per i figli a carico – 180 euro per ciascun figlio – con una spesa prevista di un miliardo di euro. È stato previsto un incremento dei fondi destinati alla produttività. È stato costituito un fondo per l’eliminazione dell’IRAP per i lavoratori autonomi, con una spesa di 300 milioni di euro, mentre 700 milioni sono stati investiti per l’IRAP sul lavoro.
La norma sulle cooperative sociali ha comportato anche 153 milioni di euro di spesa. Ciò costituisce, come notava qualcuno, un’inversione di tendenza proprio sul punto più delicato, quello delle imposte. Inoltre, è stata eliminata la retroattività delle norme che prevedevano la rivalutazione dei redditi dominicali ed agrari, la regola del regime fiscale favorevole per le società agricole con 97 milioni di spesa. È stata reintrodotta l’esenzione IRPEF per le pensioni di guerra e ripristinata la clausola di salvaguardia sul calcolo del TFR con altri 170 milioni.
La cosa importante, anche se programmatoria, ma importantissima, è l’istituzione di due fondi, uno per le famiglie e uno per le imprese. Di particolare rilievo è l’istituzione del Fondo famiglie finalizzato alla riduzione della pressione fiscale sulle famiglie e che viene finanziato da proventi derivanti dalla lotta all’evasione fiscale (è un fatto, anche qualitativamente, importante), dalla riduzione della spesa per interessi sul debito pubblico e da eventuali operazioni on/off. Il fondo delle imprese è anch’esso finalizzato alla riduzione del cuneo fiscale e alla concessione di un credito di imposta per la ricerca e lo sviluppo delle imprese.
In definitiva, mi avvio a concludere, signor presidente. Il Governo, quindi, ha posto tra fiducie sulla nuova versione della legge di stabilità, che presenta modifiche sostanziali rispetto alla versione originale e il passaggio, quindi, della fiducia è stato così superato. Per questi motivi, i dieci deputati di Grande Sud, che hanno contribuito e vogliono continuare a contribuire a migliorare il rapporto tra il Parlamento e Governo, approvano con convinzione la legge di stabilità, auspicando che in Senato trovino accoglimento alcune proposte migliorative per andare incontro alle aspettative dei comuni italiani a cui il Parlamento non può che inviare un messaggio positivo e di solidarietà.



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