Il sistema produttivo calabrese veicoli la ripresa economica del Sud

Dev’essere bandito definitivamente l’antico atteggiamento di sottomissione coloniale
Gazzetta del Sud
I legami tra sistema bancario e crescita economica sono stati ampiamente indagati dalla letteratura economica italiana, ed è stata rilevata e studiata l’esistenza di significative differenze nel costo e nella disponibilità del credito tra il Mezzogiorno e il Centro-Nord. Sono all’attenzione degli economisti le tematiche legate al ruolo svolto dal sistema creditizio nei processi di sviluppo regionale già da qualche decennio. Gli studi hanno dimostrato che le Regioni meridionali rimangono mercati di raccolta e non d’impiego: i risparmi raccolti nell’area finanziano Regioni meno rischiose, o più remunerative, per gli istituti creditizi. Il sistema produttivo dell’area beneficia, quindi, delle risorse finanziarie provenienti dal sistema bancario in misura inferiore rispetto al Centro-Nord.
In Calabria il divario è più accentuato. In sostanza, nella nostra Regione si impiegano risorse inferiori anche del 40% rispetto a quelle del Centro Nord. E stiamo parlando del denaro degli stessi calabresi.
Quando si parla del fiume di soldi che dovrebbero arrivare in Calabria dall’Europa, troppo spesso ci si dimentica delle notevoli risorse finanziarie già esistenti sul territorio in misura decisamente significativa e che – di fatto – restano colpevolmente inutilizzate.
La Calabria, per fattori endogeni della sua economia, è un’area a rischio. Compito degli enti pubblici è operare affinché questa rischiosità si riduca, così da consentire l’ampliamento del credito da un lato ed investimenti selettivi nelle aziende con le migliori prospettive reddituali e di sviluppo dall’altro. Tali prospettive devono però essere fondate su fattori di crescita locali e non astrattamente “inventate” per finalità non sempre comprensibili.
In questi giorni stiamo assistendo al sostanziale fallimento di Sviluppo Italia, ridotta ad Agenzia di attrazione degli investimenti esteri, per la quale il Governo si è detto disponibile – in sostanza – a “regalare” le sue società regionali agli Enti Locali e non sappiamo se tale generosità si estenda anche alle risorse finanziarie delle stesse società. Dall’altro canto notiamo invece un grande dinamismo verbale dell’attuale Assessore alle attività produttive della Regione Calabria che ipotizza una serie di interventi in favore delle imprese agricole, industriali, turistiche e dei servizi, nonché in favore del credito, attraverso il potenziamento dei Consorzi di Garanzia Fidi. Bene! Si tratta di fatti nuovi e di dichiarazioni di intenti assolutamente condivisibili. Ma i matrimoni si fanno in due. Se dal confronto fra Regione e mondo del lavoro vengono fuori proposte che – per essere attuabili – richiedono l’indispensabile coinvolgimento attivo del sistema bancario, é evidente che sono le banche del territorio che devono essere chiamate al confronto ed all’impegno concreto per la realizzazione dei progetti di sviluppo. Per arrivare a questo, tuttavia, ci pare che ancora bisogna percorrere molta strada.
La Calabria ha un peculiare strumento di intervento, la sua società Finanziaria regionale, che da due anni é sospesa nel limbo dell’inconcludenza, senza progetti né programmi. Eppure taluni Istituti di credito si sono detti disposti a concordare anche una partecipazione all’ aumento di capitale, a condizione che la stessa Fincalabra assolva alla sua funzione primaria di sostegno al credito.
E’ arrivato il momento in cui il sistema produttivo calabrese – nelle sue articolazioni maggiormente rappresentative – si comporti come fattore fondamentale della ripresa economica del Sud, superando un antico atteggiamento di sottomissione coloniale. Siamo alla terza programmazione dei fondi strutturali e quindi, regioni come la Calabria si trovano nella condizione di potere sviluppare un sistema economico autonomo, avendo superato almeno in parte il vizio dell’assistenzialismo statale, che tanto danno ha causato allo sviluppo economico e sociale calabrese e meridionale.

on. Aurelio Misiti
deputato di Italia dei Valori
www.aureliomisiti.it

Antonio Chiappetta
Responsabile per il Mezzogiorno
di Italia dei Valori



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