Gratteri: l’Europa sottovaluta le ‘ndrine

Dal “Corriere della Calabria” del 23 aprile 2016

Il procuratore capo di Catanzaro a Rende denuncia le lacune dell’intelligence del Vecchio Continente nella lotta ai clan: si temono più quattro terroristi che diecimila uomini delle cosche

Nicola Gratteri

Nicola Gratteri

RENDE «Fanno più paura quattro terroristi che non diecimila ‘ndranghetisti. Questo perché gli ‘ndranghetisti convivono con la società e le istituzioni. Due terroristi terrorizzano un intero popolo. Il terrorismo è sempre sopravvalutato». Lo ha detto Nicola Gratteri, nominato procuratore di Catanzaro, parlando agli studenti del master in Intelligence organizzato all’Università della Calabria da Mario Caligiuri, docente dell’ateneo.
«Non sono un esperto di terrorismo – ha detto ancora Gratteri – ma so per certo che ho più problemi a lavorare con la polizia belga che con la polizia sudamericana, perché l’Europea è una comunità bancaria, è unita solo da una moneta, dal punto di vista della sicurezza è un encefalogramma piatto. Secondo me la criminalità organizzata, la ‘ndrangheta non ha interessi ad avere a che fare con il terrorismo, piuttosto, sfrutta il fatto che le forze dell’ordine si concentrano su altro».
E rispondendo ad alcune domande degli studenti il procuratore capo di Catanzaro ha sostenuto: «a mio giudizio  stiamo solo pareggiando la partita contro la ‘ndrangheta, non vincendo, perché la presenza di una mafia sul territorio non si capisce dalle denunce, ma dagli umori dei commercianti». «In questi ultimi anni – ha aggiunto – lo Stato sembra stia avendo grossi successi nei confronti della lotta alla mafia e in particolare della ‘ndrangheta, ma io che ci lavoro dal di dentro non riesco a dirvi che stiamo vincendo la battaglia. Non perché sono pessimista ma perché è importante che tutti abbiano la consapevolezza di cosa siano le mafie e che potere hanno».
«Basta con caserme intitolate a Falcone o Borsellino – ha sottolineato ancora Gratteri –. Falcone in vita era combattuto. Poi un miracolo, giovani nati decenni dopo la sua morte, parlano di lui, e di Borsellino, questo vuol dire che c’e’ una fetta di societa’ che ha il senso della giustizia. Allora, tutti i corvi devono cavalcare l’onda e cominciano a intitolare qualsiasi cosa a Falcone e Borsellino».
«La verità è che i palazzi della mafia – ha aggiunto Gratteri – costruiti in zone sismiche, con materiali depotenziati, non possono diventare scuole o caserme, dobbiamo abbatterli e costruire strutture sicure. Bisognerebbe investire nella scuola e istituire il tempo pieno. Le associazioni antimafia sono diventate business. Gente che non ha mai lavorato, sta vicino ad un magistrato per qualche tempo, poi va nelle scuole e la sua diventa una professione. Ho sempre detto alle istituzioni di prendere i soldi che dovrebbero dare ai progetti antimafia, metterli insieme e fare il doposcuola. Questa e’ la vera antimafia, sottrarre i ragazzi alla criminalità».

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ELEZIONI: MISITI, GRANDE SUD E’ PER RINASCITA MERIDIONE

CANDIDATURE SONO IMPORTANTI MA SECONDARIE RISPETTO A PROGETTO (ANSA) – CATANZARO, 4 GEN

‘Noi abbiamo bisogno di una forza politica che ha come obiettivo fondamentale la rinascita del Mezzogiorno per il bene dell’Italia’. Lo ha detto stamane a Catanzaro il capogruppo alla Camera di Grande Sud-Ppa, Aurelio Misiti, circa il ruolo di ‘Grande Sud’ per le prossime elezioni politiche.
‘Grande Sud – ha aggiunto – e’ un’operazione politica nazionale che non vuole fare il contrario della Lega Nord ma vuole affermare i diritti ed i doveri che i popoli meridionali devono avere. Grande Sud vuole fare in modo che il meridione non venga trattato come una cenerentola. Lo sviluppo del Mezzogiorno e’ prioritario per poter riprendere il cammino complessivo. Noi dobbiamo fare in modo che il Pil del Sud tenda ad andare verso la media nazionale’.
‘Le candidature sono importanti – ha concluso Misiti – ma allo stesso tempo anche secondarie rispetto al progetto complessivo. In questo momento c’e’ una grande voglia che questo progetto cammini’. (ANSA).

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Verso le regionali in Calabria e Campania

da Opinione.it – 13 Novembre 2009                      di Ruggiero Capone

 Calabria Campania dove osano le procure

Misiti e Scopelliti
Ma se in Puglia c’è maretta nel centro-sinistra ed in Campania si piange sia in casa Pd che Pdl, in Calabria l’uomo jolly è Aurelio Misiti. Quest’ultimo è l’unico eletto dell’Italia dei valori che risulta simpatico sia al centro-destra che al centro-sinistra. Tant’è vero che entrambi vorrebbero candidarlo per sconfiggere sia l’avversario che il battitore libero Di Pietro. Aurelio è un autentico politico italiano. Nativo di Reggio Calabria (Melicucco per essere precisi) nella vita non pubblica svolge l’attività di professore d’ingegneria. Ma è un abile mediatore, a dispetto della sua grande precisione ingegneristica: negli anni ’60, quando militava nel Pci, veniva corteggiato da tutti i partiti, persino dai “Boia chi molla” di Reggio (quelli della rivolta). La sua abilità venne presto riconosciuta, la Cgil scuola-università lo premiava negli anni ’70 con il trono di segretario nazionale. Da quel giorno non s’è più fermato. Presidente dell’Acea dall’83 all’87, e poi una lunga sequela d’incarichi, e nel ’95 Lamberto Dini lo sedeva sulla presidenza del Consiglio superiore dei Lavori pubblici. Misiti è stato Commissario straordinario per le grandi opere del Sud, assessore regionale nella giunta di centro-destra guidata da Giuseppe Chiaravalloti, e non c’è partito che, sbarcando in Calabria, non lo corteggi. Da due legislatire è deputato dell’Idv, ma non va daccordo con Di Pietro, di cui bacchetta l’antiberlusconismo estremo e viscerale. Il Pd teme Misiti, troppo autonomo per i suoi gusti. Soprattutto non piace ai dalemiani di Reggio-Calabria. Così qualche esponente della ex An sta cercando di convincere Misiti ad appoggiare una autorevole candidatura del Pdl per la Calabria. “Se Misiti aiutasse la candidatura di Giuseppe Scopelliti alla Regione – dice un addeto ai lavori – Loiero, Idv e Pd morirebbero all’istante”.

Le mire di De Magistris
In Campania è ormai evidente che le iniziative delle procure agevolano il centro-sinistra. LEGGI TUTTO…

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