Intervento dell’On. Misiti in Aula durante la discussione del disegno di legge su: “ Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione

Signor Presidente, una legge sulla prevenzione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione nel nostro Paese si è resa necessaria da tempo ed è anche indispensabile visti i gravissimi episodi che sempre più spesso si verificano.
Le classifiche internazionali – le hanno citate altri interventi – ci collocano ai primi posti, nel mondo sviluppato, per reati di questa natura. Quindi le misure che sono state introdotte, soprattutto quelle volte alla prevenzione e ad una maggiore repressione, rispetto al passato, di tali reati, sono numerose. Tra queste spiccano alcune, che sono state citate dai relatori e che effettivamente, in qualche caso, sono anche nuove.
La prima, a mio avviso, importante misura è relativa alla trasparenza negli appalti pubblici. Badate che questo è un problema enorme, perché è molto diffusa la mancanza di trasparenza negli appalti pubblici, che significa una perdita enorme di credibilità internazionale e, se questa trasparenza non c’è, comporta una perdita enorme per le casse dello Stato, per l’erario, se gli appalti pubblici non vengono portati a conoscenza dell’opinione pubblica e soprattutto di coloro i quali devono partecipare alle gare. LEGGI TUTTO…

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Intervento in Aula dell’on. Misiti (Grande Sud-PPA) durante la discussione sulla mozione concernente criteri di riparto delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione

Signor Presidente, la mozione in oggetto, presentata da Grande Sud-PPA, non tende certamente a contrastare la mozione Dozzo n. 1-01146. L’abbiamo presentata perché, invece, riteniamo che sia necessario mettere a fuoco le esigenze dei territori che quest’anno – non in futuro – hanno un prodotto interno lordo pro capite di circa la metà rispetto a quello registrato, sempre quest’anno, al nord.
Ci siamo documentati per vedere quando, come e perché siano stati individuati questi fondi aggiuntivi nazionali per le politiche di sviluppo delle aree definite sottoutilizzate del Paese, finalizzati a garantire una maggiore concentrazione delle risorse nelle aree dove è più elevata la sottoutilizzazione del potenziale produttivo e dove vige uno svantaggio competitivo accumulato e prospettico.
Questa è, nella sostanza, la ragione per cui sono stati istituiti i fondi per le aree sottosviluppate. A decorrere dall’anno 2003, l’utilizzazione di questo Fondo è stata sostanzialmente destinata a quelle aree che coincidono con l’ambito territoriale delle cosiddette aree depresse e ad esse sono state fatte confluire due linee di finanziamento.
È chiaro che i tempi di istituzione di questi fondi sostanzialmente coincidono con le ultime vicende della chiusura della Cassa per il Mezzogiorno e naturalmente tali fondi sono denominati proprio come quelli che erano impegnati nella Cassa per il Mezzogiorno. Poi bisogna vedere se nella Cassa per il Mezzogiorno ci sono stati fondi aggiuntivi, che non sempre erano fondi aggiuntivi, ma comunque così era stata istituita la Cassa.
Quindi, per sopperire agli effetti negativi che potevano esserci in quei territori di pertinenza della Cassa – è chiaro -, è stato costituito questo Fondo, ma con una visione un po’ più ampia, nel senso che non erano interessate solo le zone depresse del Mezzogiorno, ma le zone sottoutilizzate dell’Italia. Questa è la ragione per cui il CIPE ha operato quella suddivisione, che è automatica e che si può rivedere, nel senso però di utilizzare questi fondi laddove è più necessario, ovvero dove effettivamente è sottoutilizzato il potenziale produttivo e c’è uno svantaggio competitivo accumulato e prospettico. LEGGI TUTTO…

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Il verbale del question time Misiti-Passera

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il Ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti e il Ministro per i rapporti con il Parlamento.

(Orientamenti del Governo in merito alla predisposizione di un piano pluriennale finalizzato a realizzare le infrastrutture ferroviarie per l’alta velocità tra Salerno e Palermo – n. 3-02503)

PRESIDENTE. L’onorevole Misiti ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02503, concernente orientamenti del Governo in merito alla predisposizione di un piano pluriennale finalizzato a realizzare le infrastrutture ferroviarie per l’alta velocità tra Salerno e Palermo (Vedi l’allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

AURELIO SALVATORE MISITI. Signor Presidente, è noto che, senza la riforma profonda delle Ferrovie dello Stato e la separazione della rete da Trenitalia, le zone più colpite da questa situazione sono proprio quelle più sfortunate, che sono situate nel Mezzogiorno.
Sono stati sospesi quasi tutti i treni a lunga percorrenza, non vi sono più, e quindi vi è una separazione netta tra il nord e il sud dal punto di vista ferroviario. In più, vi è la situazione dovuta al fatto che in tutta Italia si è provveduto a realizzare un’asta per l’alta velocità ferroviaria, mentre da Salerno in giù non è stato previsto nulla.
Noi chiediamo se il Governo ha intenzione di predisporre almeno un piano che in 10 o 15 anni possa realizzare l’alta velocità anche nel sud d’Italia e se non possa utilizzare già le professionalità esistenti nel gruppo Ferrovie dello Stato per realizzare almeno uno studio di fattibilità di tale infrastruttura.

PRESIDENTE. Il Ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti, Corrado Passera, ha facoltà di rispondere.

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Misiti: presentato question time alla Camera sulla fattibilità del “TAV” al Sud Italia

Al Ministro per le Infrastrutture e i Trasporti. – Per sapere – premesso che:

le infrastrutture ferroviarie per il Treno ad Alta Velocità – TAV – sono state realizzate o previste in tutto il territorio nazionale escluso quello meridionale al di sotto della provincia di Salerno;

tali infrastrutture sono ritenute fondamentali per gli sviluppi di un sistema ferroviario moderno e simile a quello di Paesi come Francia, Belgio, Spagna e Germania, i quali hanno realizzato “quadruplicamenti” delle linee così come avvenuto e avviene nel Centro-Nord d’Italia;

la mancanza del quadruplicamento ferroviario nella Salerno – Reggio Calabria – Palermo condannerebbe il Mezzogiorno ad una arretratezza di molti decenni rispetto al resto del Paese relativamente al sistema intermodale di trasporto; LEGGI TUTTO…

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MOZIONE UNITARIA CONCERNENTE INIZIATIVE A FAVORE DELLA CALABRIA


La Camera,
premesso che:
il contesto recessivo, che investe l’economia dell’Occidente e il Paese, rischia di travolgere in maniera più incisiva le regioni del Mezzogiorno e, in particolare, la Calabria, come confermano autorevoli centri di ricerca istituzionali e come può agevolmente evincersi dagli indicatori economici e sociali, i quali evidenziano che il dato regionale dell’occupazione, già gravemente in affanno, nella prima parte del 2012 è diminuito in Calabria di circa il 5 per cento ed il prodotto interno lordo pro capite permane nettamente il più basso d’Italia, ben al di sotto della soglia dei 18.000 euro, considerata la frontiera della vivibilità;
il dato occupazionale desta maggiore preoccupazione se si considera che il tasso di disoccupazione complessivo della Calabria (19,5 per cento) è circa il doppio della media nazionale (10 per cento) e cresce, in particolare, per le donne, nonostante in Calabria ci siano più di 45 mila imprese femminili e, nel corso del 2011, la regione abbia visto un incremento delle imprese guidate da donne dell’1,6 per cento a fronte dello 0,4 per cento di quelle maschili;
la crisi finanziaria globale e la crisi fiscale dello Stato italiano hanno avuto un profondo impatto sulle economie regionali. Un’approfondita analisi territoriale di inizio 2012 de Il Sole 24 Ore – Centro Studi Sintesi, attraverso la combinazione di otto rilevanti indicatori economici (propensione all’export, produttività, tasso di occupazione, indice di imprenditorialità, grado di apertura commerciale, sofferenze su crediti di impresa, numero di brevetti europei, prestiti alle imprese), ha determinato una graduatoria delle regioni italiane basata su un indice sintetico di performance che ha collocato la Calabria all’ultimo posto con un valore dell’indice pari a 11,71 (economia statica), significativamente distante dalla Basilicata (22,94), dalla Campania (24,62), dalla Sicilia (26,06) e dalla Sardegna (40,99);
la Calabria, come si evince dalla drammaticità e dalla crudezza del dato statistico, confermato da altri autorevoli centri di ricerca istituzionali, evidenzia sul piano socio-economico una drammatica specificità negativa, continuando inesorabilmente a declinare in un lento processo di separazione anche rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno: i dati di autorevoli centri di ricerca istituzionali evidenziano, sul piano socio-economico, una forte specificità negativa, anche rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno;
secondo la Svimez, a fronte di un dato     nazionale di 25.583 euro, il prodotto interno lordo pro capite nel 2010 ha registrato divari regionali sempre più marcati: la regione più ricca è stata la Lombardia, con 32.222 euro pro capite. Nel Mezzogiorno la regione con il prodotto interno lordo pro capite più elevato è stata l’Abruzzo (21.574 euro), mentre all’ultimo posto si colloca la Calabria (16.657 euro);
in tale ottica, occorre in particolare sostenere la crescita e l’apertura internazionale del sistema produttivo ed economico della regione Calabria, valorizzando e favorendo la penetrazione sui mercati esteri delle eccellenze territoriali, anche attraverso la promozione ed il finanziamento di specifici accordi di programma tra i competenti Ministeri, l’Istituto nazionale per il commercio estero, la regione ed i propri organismi operativi, per l’attuazione di programmi ed interventi integrati finalizzati all’attivazione di network operativi funzionali;
nonché occorre creare condizioni realmente incentivanti per gli investitori e per rendere effettivamente Gioia Tauro un hub internazionale che restituisca all’Italia la centralità nel Mediterraneo;
appare chiaro che, per avviare uno stabile processo di adeguamento competitivo e di sviluppo nonché idonei livelli di attrattività dei territori del Mezzogiorno, occorre mettere in campo risorse adeguate per coniugare la diffusione della cultura della legalità e della partecipazione democratica, con una costante opera di repressione e di lotta alle mafie, anche mediante il rafforzamento e la razionalizzazione della rete dei presidi di legalità sia con riguardo agli uffici di polizia giudiziaria sia con riguardo alla rete dei tribunali, valutando anche le indicazioni provenienti dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere del 25 gennaio 2012 e i pareri delle commissioni 155 del 2012 di parlamentari rispetto all’esame del decreto legislativo n. revisione delle circoscrizioni giudiziarie,
impegna il Governo:
a una forte azione per lo sviluppo e l’inclusione sociale in Calabria che, con il resto del Mezzogiorno, è parte determinante della strategia di crescita dell’Italia e, pertanto, in considerazione di quanto rappresentato in premessa:
a) a dare rapida attuazione agli interventi a favore dei lavoratori in mobilità, dei licenziati, dei giovani e delle donne disoccupati, degli inattivi e di coloro che né lavorano, né svolgono un’attività di studio o formazione (neet), nonché a continuare negli sforzi per creare un contesto favorevole allo sviluppo economico ed alla crescita dell’occupazione, utilizzando parte significativa delle risorse derivanti dalla terza e ultima riprogrammazione dei fondi comunitari, da realizzare entro ottobre 2012, in particolare per:
1) rifinanziare la misura introdotta con l’articolo 2 del decreto-legge 70 del 2011, come modificato dal decreto-legge 1 del 2012, relativa al credito d’imposta per i lavoratori svantaggiati o non molto svantaggiati, in base anche agli esiti dei primi bandi pubblicati dalla regione;
2) finanziare misure di agevolazione fiscale de minimis per le micro e le piccole imprese, con particolare attenzione alle imprese a conduzione o a prevalente partecipazione giovanile e femminile, operative nelle città con aree a più elevata criticità economico-sociale della regione;
b) a promuovere, coerentemente con quanto recita l’articolo 119, quinto comma, della Carta costituzionale, «la coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali, per favorire l’effettivo esercizio dei diritti della persona», con un forte presidio nazionale degli interventi finanziati con il piano di azione coesione, con particolare riferimento ai servizi di cura per la prima infanzia e gli anziani, per i quali sono complessivamente stanziati in Calabria oltre 100 milioni di euro, verificando, in tale contesto di promozione dei diritti di cittadinanza, la possibilità di concentrare le risorse del fondo sviluppo e coesione per gli obiettivi di servizio sugli interventi volti ad aumentare i servizi socio-assistenziali per bambini ed anziani nei comuni, nonché l’opportunità di estendere la sperimentazione della nuova social card familiare a tutti i comuni della Calabria o, in alternativa, ai soli comuni capoluogo e valutando ogni altro adempimento, di competenza del Governo, necessario a migliorare l’efficienza delle strutture ospedaliere;
c) a promuovere l’internazionalizzazione delle imprese della Calabria, in particolare attraverso interventi mirati a sostegno della capacità di penetrazione nei mercati esteri dei settori di specializzazione e l’attivazione di forme di tutoraggio a vantaggio delle piccole e medie imprese dei settori ad elevato potenziale;
d) a promuovere, attraverso un tavolo permanente Cipe-regioni del Mezzogiorno e Trenitalia o altri concessionari, un efficace monitoraggio della qualità del servizio di trasporto passeggeri di media e lunga percorrenza, anche con riferimento al contratto di servizio con Rete ferroviaria italiana, nel più ampio tema della mobilità nel Mezzogiorno e dal Sud verso il Centro-Nord e viceversa, che interessi anche la razionalizzazione e il rafforzamento del sistema portuale e aeroportuale calabrese, anche attraverso un progetto che preveda l’utilizzo in modo integrato e intermodale dell’attuale assetto del trasporto (treni, aliscafi, bus, aerei), per rendere più efficiente ed economica la gestione del sistema stesso, in sinergia con il sistema dei trasporti della Sicilia; in questo contesto, inoltre:
1) ad assumere in tempi rapidi ogni atto necessario per dare attuazione all’accordo di programma quadro che ha previsto finanziamenti per un totale di 459 milioni di euro a favore dell’area di Gioia Tauro, per accelerare le procedure e dare compiuta attuazione agli impegni sottoscritti, anche attraverso l’adozione di ogni atto necessario affinché l’area portuale di Gioia Tauro sia segnalata alla Commissione europea come zona in cui garantire le condizioni infrastrutturali ancora necessarie per superare l’attuale assenza di interazione tra ambito portuale e retro portuale, tra impianto portuale e sistema produttivo;
2) a porre in essere tutte le iniziative necessarie per rispettare gli impegni assunti dal Governo, di concerto con la società Anas spa, affinché l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, relativamente alla parte già cantierata, sia completata entro il 2013, e a promuovere l’avvio della realizzazione degli ultimi 59 chilometri che vanno progettati ed appaltati, con le modalità più idonee per l’accesso alle esigenze finanziarie;
3) ad assumere in tempi ragionevoli una posizione definitiva in merito al progetto del ponte sullo Stretto, mantenendo in ogni caso la destinazione delle somme al sistema infrastrutturale calabrese e siciliano;
e) a finanziare il programma straordinario per gli uffici giudiziari e la polizia giudiziaria della regione Calabria, nell’interesse dei cittadini e in coerenza con le linee guida approvate all’unanimità dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere nella seduta del 25 gennaio 2012 e a garantire a tutti i livelli, tenuto conto del nesso particolarmente stretto tra sviluppo economico-territoriale e legalità, adeguati presidi di legalità, anche con riferimento al complesso della rete dei tribunali calabresi;
f) a sollecitare i soggetti attuatori affinché avviino celermente gli interventi di riduzione del dissesto idrogeologico, di bonifica dei siti inquinati e di manutenzione del territorio di cui alle delibere Cipe del 3 agosto 2011, 20 gennaio 2012 e del 3 agosto 2012, in forze delle quali sono stati stanziati per la regione Calabria, rispettivamente, 723 milioni di euro, 199 milioni di euro e 38 milioni di euro, anche tramite le verifiche e i sopralluoghi effettuati dal team di tecnici delle strutture del Ministero per la coesione territoriale;
g) a dare ulteriore stimolo al processo di bonifica delle aree industriali dismesse del crotonese ex Pertusola, ex Fosfotec ed ex Agricoltura, interessate da un alto livello di contaminazione da metalli pesanti del suolo e delle acque di falda;
h) ad adottare ogni iniziativa utile per una celere attuazione degli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici già finanziati 6, dove oltre con le risorse di cui alla delibera Cipe del 20 gennaio 2012, n. 42 milioni di euro sono destinati alle scuole della Calabria;
i) a verificare urgentemente gli adempimenti ancora necessari per completare l’iter per la realizzazione dei nuovi ospedali previsti dall’accordo di programma integrativo sottoscritto dal Ministro della salute e dal presidente della regione Calabria in data 6 dicembre 2007;
l) a sostenere per le regioni obiettivo convergenza, nell’ambito dei negoziati per la riforma della politica agricola comune, una riforma non penalizzante dei pagamenti diretti, favorendo l’inserimento nel greening anche dell’olivicoltura e dell’agrumicoltura, nonché una riforma che preveda un aiuto specifico in favore delle coltivazioni tipiche di tali aree, anche sotto forma di maggiorazione degli aiuti diretti della politica agricola comune;
m) a sollecitare la realizzazione di interventi per lo sviluppo dei principali siti archeologici anche per accrescere l’offerta turistica regionale, rendendola adeguata e competitiva, attraverso, in particolare, il potenziamento dei servizi di accoglienza delle aree archeologiche di Sibari, Roccelletta di Borgia, Locri e Kroton (con l’istituzione di un parco archeologico relativo alla vecchia polis crotoniate e all’area sacra di Capo Colonna), nel quadro dell’ampia riprogrammazione dell’intervento per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale delle regioni del Sud, finanziato attraverso le risorse dei fondi strutturali comunitari, di cui una larga parte riguarda il patrimonio archeologico della regione Calabria, nonché a verificare la possibilità, d’intesa con le diverse realtà territoriali interessate, di recuperare il tracciato dell’antica via Popilia, quale strumento per il recupero dell’identità storica di un territorio vasto e multiforme e delle sue molteplici interrelazioni.
(1-01118)
(Ulteriore nuova formulazione) «Bersani, Cicchitto, Casini, Misiti, Angela Napoli, Moffa, Belcastro, Mosella».
(31 luglio 2012)

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Intervento in Aula dell’on. Misiti (Grande Sud) sull’approvazione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 129 del 2012: Disposizioni urgenti per il risanamento ambientale e la riqualificazione del territorio della città di Taranto

Signor Presidente, i nostri deputati di Grande Sud voteranno a favore della legge di conversione del decreto-legge su Taranto. Oltre a quanto abbiamo illustrato ampiamente e dettagliatamente nella discussione generale, in cui siamo entrati nel merito del provvedimento esprimendo anche qualche suggerimento, accompagnato da qualche critica, noi oggi ci pronunciamo favorevolmente, per ragioni aggiuntive che cercherò di illustrare.
Siamo favorevoli perché il decreto dà risposte positive alle aspettative della città di Taranto in merito al disinquinamento previsto già da molti anni, essendo stato inserito il sito di Taranto tra i primi 14 siti da bonificare di interesse nazionale con il decreto del Presidente della Repubblica n. 196 del 1998. Successivamente, altri provvedimenti hanno indicato altri siti, fino ad un numero massimo di 57, nel nostro Paese.
Il decreto-legge, inoltre, si preoccupa di indirizzare e sbloccare finanziamenti già programmati e aggiungere altri finanziamenti da programmare per lo sviluppo di misure infrastrutturali complementari alla bonifica, per incentivare le imprese già insediate in quel territorio che si propongono di utilizzare tecnologie innovative dal punto di vista della tutela ambientale. LEGGI TUTTO…

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CALABRIA: MISITI, UNIAMOCI IN UN ATTO DI INDIRIZZO UNITARIO

(AGENPARL) . Roma, 10 set – Oggi alla Camera sono state discusse diverse mozioni sulla Calabria. Salvatore Aurelio Misiti esponente del Grande Sud nell’illustrare la sua mozione n. 1-01124, esprime preliminarmente compiacimento per la presentazione di rilevanti e molteplici atti di indirizzo vertenti su iniziative a favore della regione Calabria, in relazione ai quali auspica una discussione ampia e condivisa, senza pregiudizi ideologici o condizioname nti politici. Sottolineata, in particolare, la straordinaria rilevanza strategica del porto di Gioia Tauro per lo sviluppo dell’intero Meridione d’Italia, nonché per le relazioni commerciali nazionali tra Nord e Sud del Paese ed intracomunitarie, evidenzia le ampie potenzialità di sviluppo dell’arretrata economia calabrese, giudicando in tal senso necessaria una severa azione di contrasto della ‘ndrangheta. Nel richiamare, quindi gli specifici impegni contenuti nella parte dispositiva della sua mozione, auspica la predisposizione di un documento di indirizzo unitario.
101729 SET 12

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CALABRIA: MISITI, UNA MOZIONE PER INTERVENTI RADICALI SBLOCCO FONDI GIA’APPROVATI DAL CIPE; CONTRASTO A CRIMINALITA’

(ANSA) – ROMA, 10 SET – ”Prendendo spunto dalle analisi di SVIMEZ e ISTAT, sulle condizioni economico sociali della Calabria il movimento ‘Grande Sud’ ha presentato una mozione in Parlamento per ottenere un piano straordinario di interventi e ridurre cosi’ le attuali difficolta’, avviando la ripresa economica e occupazionale”. A renderlo noto e’ il deputato di ‘Grande Sud’ Aurelio Misiti in un comunicato. ”Il confronto del Pil pro capite annuo tra la Calabria, che risulta la meta’ di quello della Lombardia, con Paesi in via di sviluppo come Turchia, Croazia, Romania e Messico, dove le imprese italiane e calabresi delocalizzano i propri impianti, induce un’ inevitabile riflessione sulla necessita’ di rendere competitivi i territori calabresi e meridionali con quelli dei citati Paesi, il cui Pil, attualmente paragonabile a quello della Calabria, cresce in media dal 4 all’8%”. ”Per far fronte a questa drammatica situazione Grande Sud’ chiede al governo di rafforzare il contrasto alla criminalita’ organizzata e a velocizzare la spesa in materia di fondi strutturali destinati a investimenti e gia’ deliberati dal Cipe o previsti in recenti accordi di programma”, aggiunge Misiti. LEGGI TUTTO…

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PRESENTATA DA GRANDE SUD RISOLUZIONE SUL LAVORO NEL MEZZOGIORNO

L’XI Commissione,

premesso che:

esiste una profonda incoerenza tra unità territoriale ed unificazione economica del Paese, in quanto tutti gli indicatori economici hanno confermato che negli ultimi anni il Mezzogiorno è rimasto fermo rispetto al resto del Paese;

la situazione economica meridionale, resa più drammatica dalla crisi del 2007-2008, precede con tutta evidenza quella crisi, mentre la crescita media del PIL al Sud è stata pari a poco più della metà di quella del Centro-Nord;

il divario può essere analizzato suddividendo gli ultimi centocinquanta anni in distinti periodi: nei primi trent’anni, cioè dal 1861 al 1891, il PIL pro capite del Sud superava o eguagliava quello del Centro-Nord; alla fine dell’ottocento inizia una chiara divergenza costante di tutte le regioni meridionali dal resto del Paese fino al 1920; dal 1921 al 1940 i divari accelerano e nel periodo bellico le differenze si acuiscono, sempre a svantaggio del Mezzogiorno; la fase che va dal dopoguerra fino allo shock petrolifero, 1973, durante la quale l’intero Paese ha vissuto un momento di crescita, è il principale periodo di convergenza: le regioni del Mezzogiorno si riavvicinano ai livelli medi nazionali; tuttavia, dal 1970 i processi di convergenza appaiono arrestarsi e il divario si riallarga; sebbene nei primi anni del nuovo secolo vi siano deboli segnali positivi, nel 2009 il PIL pro capite del Mezzogiorno è pari al 59% di quello del Centro-Nord e nessuna delle regioni del meridionali raggiunge il PIL pro capite medio nazionale;

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MOZIONE CALABRIA DI GRANDE SUD PRESENTATA ALLA CAMERA

La Camera,

premesso che:

le più recenti previsioni della Svimez indicano per il 2012 un quadro congiunturale assai più negativo nel Mezzogiorno rispetto al resto del Paese, in quanto il PIL pro capite annuo fa segnare una flessione del 2,9 per cento, a fronte del -1,4 per cento del Centro-Nord.

In un simile contesto recessivo, si prevede che la regione Calabria farà registrare una flessione del 3,2 per cento del PIL nel 2012;

l’occupazione nel primo trimestre del 2012, secondo l’Istat, è diminuita in Calabria del 4,9 per cento rispetto al valore medio del 2011, proseguendo il pesante trend in atto dal 2007. La diminuzione degli occupati riguarda in misura più accentuata la componente femminile (-7 per cento rispetto alla media 2011);

in Calabria il tasso di disoccupazione complessivo nel primo trimestre 2012 ha raggiunto il 19,5 per cento (17,8 per cento per gli uomini, 22,4 per cento per le donne), contro il 10 per cento della media italiana e il 17,7 per cento del Mezzogiorno, con dato relativo ai giovani compresi tra i 15 ed i 24 anni salito nel I trimestre 2012 al 35,9 per cento, in aumento di 6,3 punti percentuali rispetto al I trimestre 2011;

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