La nuova struttura del Governo e le disposizioni per l’adeguamento

Gazzetta del Sud 29 giugno 2008

di Aurelio Misiti

Domani illustrerò nell’aula di Montecitorio la posizione di Italia dei Valori sul decreto legge 85/2008, recante disposizioni urgenti per l’adeguamento delle strutture di Governo. Si tratta di uno dei tantissimi “decreti urgenti” di questa maggioranza, ma forse uno dei pochi avente le caratteristiche dell’urgenza e della necessità, previste dalla Costituzione. E’ lo strumento che consente di passare dai 18 ministri con portafoglio del Governo Prodi ai 12 del Governo Berlusconi e dai 102 membri del Governo precedente ai 60 di quello attuale.

La Finanziaria 2007, precisamente nei commi 376 e 377 dell’art. 1, ha imposto al nuovo Governo di varare questo decreto.

I Ministeri accorpati, tramite vere e proprie annessioni, sono:

– il Ministero dello Sviluppo Economico, a cui sono trasferite le competenze e le relative risorse già attribuite al Ministero del Commercio Internazionale;

– il Ministero delle Infrastrutture, che prende il nome di Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, a cui vengono trasferite le competenze e le relative risorse del Ministero dei Trasporti;

– il nuovo Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali che assorbe alcune competenze e risorse del soppresso Ministero della Solidarietà Sociale nonché, con una paradossale decisione, le competenze e le risorse del Ministero della Salute;

– il nuovo Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca che unifica quelli dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca.

Al Presidente del Consiglio dei Ministri vengono assegnate numerose deleghe e funzioni, che ne rafforzano oggettivamente la figura.

Vi è poi una parte dell’art. 1 (commi 21 e 21 bis) che richiede una particolare attenzione in quanto attiene alla riorganizzazione dei Servizi segreti. Tale materia è stata oggetto di un provvedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 maggio scorso, con il quale sono stati delegati al sottosegretario preposto tutte le funzioni attribuite in precedenza dalla legge 3 agosto 2007 n. 124 al Presidente del Consiglio dei Ministri.

Restano comunque riservate a lui:

– l’alta direzione, la responsabilità politica generale e il coordinamento della politica informativa e di sicurezza;

– la nomina e la revoca del segretario generale e del vice segretario generale del CESIS e dei suoi capi reparto;

– la nomina e la revoca del direttore generale del DIS (Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza),

– la nomina e la revoca dei due servizi di Informazione e per la Sicurezza (AISE e AISI);

– la nomina e la revoca del dirigente preposto all’Ufficio Centrale per la Segretezza (UCSE);

– gli atti relativi alla conferma del segreto di Stato;

– la determinazione, su proposta dell’organo competente, delle somme da

assegnare per le spese di segreteria generale delle diverse strutture.

Il Senato ha introdotto una integrazione del CISR ( Comitato Interministeriale per la Sicurezza della Repubblica) ex CIIS, prevedendo la presenza del Ministro dello Sviluppo Economico.

Il Comitato può essere integrato da altri Ministri, direttori di servizi e autorità civili e militari.

Il CISR elabora gli indirizzi generali della politica dell’informazione, delibera sui bilanci dei servizi e ripartisce le risorse.

E’ stato infine inserito sempre dal Senato l’art. 21 bis che disciplina le modalità organizzative dell’Ufficio interno della Corte dei Conti, riducendo il controllo alle sole tipologie di atti non aventi carattere legislativo, come direttive generali, atti del Presidente o dei Ministri su piante organiche, incarichi dirigenziali, atti di programmazione, delibere di comitati interministeriali, provvedimenti demaniali, decreti di variazioni di bilancio, nonché atti del Presidente del Consiglio per cui è richiesto il controllo preventivo della Corte.

In definitiva il protagonista non è più la Presidenza ma il Presidente della Corte, che agisce senza sentire gli organi collegiali.



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