IdV presenta progetto di legge di modifica dello Statuto regionale

La proposta di modifica statutaria presentata da Italia dei Valori tende ad ampliare gli istituti della partecipazione popolare nella selezione e controllo della classe dirigente elettiva regionale, indicando obiettivi di riduzione dei costi della politica e di trasparenza .

La riduzione dei costi della politica si sostanzia, innanzitutto, attraverso la riduzione del numero dei consiglieri regionali e delle relative indennità, attesa la possibilità di avere strutture snelle collegate ai consiglieri, che oggi drenano eccessive risorse, nonché nella riduzione delle Commissioni consiliari.

leggi gli emendamenti allo statuto presentati da italia dei valoriLo Statuto dovrà disciplinare anche l’esigenza di rendere trasparenti e giustificati i contributi ai gruppi regionali ogni fine anno, inserendo la disciplina della contabilità dello Stato.

Al fine di corrispondere all’esigenza di ricambio della classe dirigente e impedire cristallizzazioni di situazioni di potere si ritiene doveroso inserire il limite di due mandati elettivi consecutivi.

Ulteriore esigenza a cui è necessario corrispondere attiene alla semplificazione del quadro politico impedendo la proliferazione di liste che sempre più spesso hanno scopi non coerenti con i principi statutari e democratici, accogliendo in ogni caso principi di democrazia rappresentativa maggioritaria per evidenti esigenze di governabilità.

In proposito non si può non constatare come la frammentazione politica causi instabilità di governo, ledi la piena attuazione dei programmi, produca costanti modifiche degli assetti di governo, attenti all’autonomia delle prerogative spettanti al Presidente della Giunta, aumenti i costi della politica.

I consiglieri regionali nominati Assessori vengono sospesi dalle funzioni di consigliere e a loro subentra il primo degli aventi diritto in seno al Consiglio regionale per tutta la durata della nomina.

La proposta prevede l’eliminazione degli ostacoli, anche politici, che determinano le differenze etniche e linguistiche tra cittadini.
È prevista, ancora, la creazione di un vero e proprio statuto delle opposizioni.

Si introduce il concetto della separazione dei poteri e si modifica la nomina del vicepresidente, che dovrà essere scelto tra gli assessori.

Si propone l’abolizione del CREL (Consiglio Regionale Economia e Lavoro) e si prevede l’istituzione dell’autorità indipendente e imparziale di vigilanza sulla gestione finanziaria, con compiti di monitoraggio, valutazione e verifica della correttezza dell’azione amministrativa, con particolare riguardo ai criteri di efficacia, economicità e pubblicità.

Infine, si propone la istituzione di una Commissione consultiva per le nomine, per agevolare il Presidente della giunta sui criteri di carattere generale da seguire.

Si propone, infine, che lo Statuto possa essere modificato dal Consiglio regionale con legge assunta a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti e non più con la sola maggioranza assoluta.



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