Franco Ferro (v. segr. regionale): basta discussioni dentro IdV e basta screditare gruppo dirigente regionale

Cosenza 14/08/09 – La posizione validamente espressa da un partito che rispetti un minimo di democrazia, si definisce di norma mediante un confronto all’interno degli organismi statutari. Lo stesso vale in Calabria per Italia dei Valori, rappresentata da un gruppo dirigente legittimamente espresso dal Congresso, la cui mozione risultata prevalente e vincitrice prevede la massima partecipazione dei cittadini alla vita politica del partito. Una mozione e un gruppo dirigente legittimato a rappresentare il partito sino a quando non interverranno nuove decisioni congressuali anche alla luce del netto successo che IdV ha ottenuto in Calabria in occasione dell’ultima tornata elettorale.
Per quanto riguarda la legge regionale delle primarie non mi risulta che ci sia stato alcun confronto in qualsivoglia organismo di Italia dei Valori se non tramite la pubblicazione di articoli e resoconti giornalistici da cui i nostri dirigenti, iscritti e simpatizzanti, hanno potuto apprendere che il nostro consigliere regionale ha votato contro questa legge.
Mi chiedo pertanto con chi si sono confrontati coloro che in questi giorni hanno espresso posizioni pubbliche con la pretesa di rappresentare il sentire dell’intero partito ed in particolare con chi lo ha fatto il consigliere regionale che ha votato contro questa legge. Con chi si è consultata la rappresentante degli eletti, la quale ritiene che la gran parte del partito è contraria a questa norma regionale?
Dobbiamo valorizzare il risultato elettorale di giugno non per risolvere beghe interne ma per trovare soluzioni ai problemi dei cittadini che hanno visto in Italia dei Valori l’unica forza politica che possa aiutare questa nostra regione a risollevarsi dal profondo degrado e dalla decadenza morale in cui giace, mediante la costruzione di un progetto politico innovativo credibile e realizzabile.
Se vogliamo essere una classe dirigente di un  partito di massa, che vuole davvero essere punto di riferimento dei cittadini, dobbiamo iniziare ad avere rispetto delle loro posizioni, interpretarne le istanze mediante il loro coinvolgimento nelle scelte e negli indirizzi politici. Altrimenti dimostreremo di essere un partito oligarchico che mira al mantenimento di posizioni acquisite per propri tornaconto personali.
Quanto alle primarie, la mia idea è che vadano meglio regolamentate ma sono certamente uno strumento utile per rafforzare la partecipazione ed il legame tra cittadini, partiti ed istituzioni. È  quanto dovremmo promuovere anche a livello nazionale per evitare l’attuale vergogna che i “capi partito” scelgano tra i propri fedelissimi, ad iniziare da parenti ed affini, i componenti del Parlamento.  D’altra parte il nostro partito, per chi ha buona memoria, si è fatto sempre promotore di questo strumento democratico, come quando ha partecipato con successo alle primarie dell’Unione che hanno scelto il presidente Romano Prodi.
Quanto ai costi a carico dei cittadini, di cui giustamente il nostro consigliere regionale si preoccupa, è giusto rammentare che le primarie saranno finanziate con fondi sottratti a spese della politica, spesso poco chiare, sicuramente poco documentate e pubblicizzate, prima affidate ai consiglieri e ai gruppi regionali, che per questo motivo forse hanno qualche ragione di risentimento.
Penso sia doveroso smettere immediatamente di polemizzare sulla stampa evitando, per quanto possibile, di continuare a farci del male da soli, come spesso accade nel nostro partito. Ritengo inoltre che vada segnalato il tentativo ormai palese, denunciato nei giorni scorsi anche da alcuni organi di stampa, messo in atto da qualche dirigente del partito, di screditare l’operato dell’attuale classe dirigente tramite irresponsabili atteggiamenti spesso demagogici e giacobini. L’obiettivo è di instillare nella opinione dei calabresi ma soprattutto del gruppo dirigente nazionale del partito che Italia dei Valori in Calabria è priva di una guida coerente con le linee programmatiche nazionali e incapace di amministrare con compattezza il partito. Lo scopo è indurre il vertice nazionale del partito a ritenere insostenibile una situazione così dannosa per l’immagine di IdV e procedere con un avvicendamento dei vertici legittimamente espressi da un Congresso regolare.
Si tratta di un tentativo più volte messo in atto e che non è mai riuscito a concretizzarsi perché nessuno ha potuto contestare la correttezza e la validità dell’azione politica portata avanti onestamente e coerentemente da questo gruppo dirigente. È ora che questo progetto abbia fine, che chi ha da proporre una nuova e diversa linea programmatica differente lo faccia in modo corretto e limpido, nelle sedi appropriate, arrestando questo stillicidio di azioni che nulla hanno a che vedere con il bene del partito né con quello della cosiddetta società civile, utilizzata come predellino per l’imposizione di ambizioni personali. Nei tempi previsti dagli statuti e dai regolamenti ci saranno nuovi congressi. In quella sede chi avrà da proporre nuove idee, nuovi programmi, nuove donne e nuovi uomini in grado di interpretare quei progetti potrà farlo.



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