Tagli alla Camera, Misiti: “cominciamo dall’alto”

info OGGI – 29/12/2011

POLISTENA (RC), 29 DICEMBRE 2011 – La riduzione dei costi in atto alla Camera dei Deputati ha comportato la probabile perdita del posto di lavoro per centinaia di persone dipendenti dalla società privata Milano 90 Srl, addette ai servizi degli uffici dei Parlamentari. Queste sono alcune delle considerazioni contenute in una nota dell’On. Aurelio Misiti apparsa oggi sul suo blog.

È del tutto irragionevole – prosegue Misiti nella nota stampa – che nella lotta contro la cosiddetta casta i primi a pagare siano i più deboli; sarebbe invece molto ragionevole che si cominciassero a eliminare sprechi e privilegi inutili partendo dall’alto. Questi lavoratori infatti si domandano perché i Presidenti della Camera, una volta concluso il mandato, non ritornano nella condizione di cittadini comuni?. Se fosse così non si avrebbero i relativi alloggi, i mega uffici, le macchine di servizio e il personale. Per non parlare della Fondazione che si affida di norma al Past-President. Perché i questori non vengono cambiati ogni legislatura e non svolgono i propri compiti gratuitamente, mentre sono trattati alla stregua di governanti.

Si eliminino i benefit dei componenti dell’Ufficio di Presidenza formato da membri eletti per svolgere compiti istituzionali. Si sciolgano le commissioni superflue come l’Antimafia, che ha completato il suo compito sotto la presidenza Violante e di conseguenza gli uomini delle forze dell’ordine addetti si trasferiscano dove sono più utili. È perché ogni Presidente di gruppo o di sottogruppo dovrebbe avere la disponibilità di macchina e autista? È cosi pure i Presidenti di Commissione? Eliminiamo queste spese inutili anche per affermare il prestigio esemplare delle cariche istituzionali, mandando cosi un messaggio ai cittadini che i loro rappresentanti lavorano seriamente per il bene comune e non per quello proprio.

E che dire – diranno sempre i dipendenti licenziandi di Milano 90 Srl – dei contratti di lavoro dei funzionari e dirigenti della Camera, del Senato, della Presidenza del Consiglio e della Presidenza della Repubblica e degli altri organi dello Stato? Perché devono essere diversi dai corrispondenti contratti della pubblica amministrazione? Risparmi siffatti potrebbero inoltre compensare la maggiore spesa per i membri del Governo che non sono Parlamentari in un momento così critico per la finanza pubblica. E che dire dei rimborsi elettorali? Per non parlare delle super spese nelle giunte, nei consigli regionali e negli enti connessi? Ecco dove bisogna tagliare, salvaguardando il lavoro dei più deboli.



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