COSTI POLITICA: MISITI, IRRAGIONEVOLE PAGHINO PIU’ DEBOLI

RIDUZIONE COSTI CAMERA HA COMPORTATO LICENZIAMENTI ‘MILANO ’90’ (ANSA) – ROMA, 29 DIC 

‘La riduzione dei costi in atto alla Camera dei Deputati ha comportato la probabile perdita del posto di lavoro per centinaia di persone dipendenti dalla societa’ privata Milano 90 Srl, addette ai servizi degli uffici dei Parlamentari. E’ del tutto irragionevole che nella lotta contro la cosiddetta casta i primi a pagare siano i piu’ deboli; sarebbe invece molto ragionevole che si cominciassero a eliminare sprechi e privilegi inutili partendo dall’alto. Questi lavoratori infatti si domandano perche’ i Presidenti della Camera, una volta concluso il mandato, non ritornano nella condizione di cittadini comuni’, e’ la riflessione affidata al suo blog dal deputato Aurelio Misiti.
‘Se fosse cosi’ – incalza Misiti – non si avrebbero i relativi alloggi, i mega uffici, le macchine di servizio e il personale. Per non parlare della Fondazione che si affida di norma al Past-President. Perche’ i questori non vengono cambiati ogni legislatura e non svolgono i propri compiti gratuitamente, mentre sono trattati alla stregua di governanti? Si eliminino i benefit dei componenti dell’Ufficio di Presidenza formato da membri eletti per svolgere compiti istituzionali. Si sciolgano le commissioni superflue come l’Antimafia, che ha completato il suo compito sotto la presidenza Violante e di conseguenza gli uomini delle forze dell’ordine addetti si trasferiscano dove sono piu’ utili. E perche’ ogni Presidente di gruppo o di sottogruppo dovrebbe avere la disponibilita’ di macchina e autista? E cosi pure i Presidenti di Commissione? Eliminiamo queste spese inutili anche per affermare il prestigio esemplare delle cariche istituzionali, mandando cosi’ un messaggio ai cittadini che i loro rappresentanti lavorano seriamente per il bene comune e non per quello proprio. E che dire – diranno sempre i dipendenti licenziandi di Milano 90 Srl – dei contratti di lavoro dei funzionari e dirigenti della Camera, del Senato, della Presidenza del Consiglio e della Presidenza della Repubblica e degli altri organi dello Stato? Perche’ devono essere diversi dai corrispondenti contratti della pubblica amministrazione? Risparmi siffatti potrebbero inoltre compensare la maggiore spesa per i membri del Governo che non sono Parlamentari in un momento cosi’ critico per la finanza pubblica. E che dire dei rimborsi elettorali? Per non parlare delle super spese nelle giunte, nei consigli regionali e negli enti connessi? Ecco – e’ la conclusione della riflessione di Misiti – dove bisogna tagliare, salvaguardando il lavoro dei piu’ deboli’. (ANSA).



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