Dichiarazione di voto dell’on. Misiti (Grande Sud) sulla questione di fiducia posta dal Governo sulla conversione in legge del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, recante disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica

Signor Presidente, la fiducia chiesta dal Governo sul provvedimento relativo alla spending review, viene dopo la posizione di altre, numerose, questioni di fiducia – circa 33, mi pare – su vari argomenti. Come accaduto in precedenza, la fiducia sarà accordata da questa Camera con un gran numero di voti.
Come Grande Sud abbiamo votato e voteremo anche oggi «sì» alla questione di fiducia, perché ci rendiamo conto della necessità di approvare in tempi brevi provvedimenti importanti, non solo per rassicurare l’Europa sul fatto che l’Italia sa fare bene i compiti a casa, ma anche e soprattutto per continuare su una linea rigorosa di bilancio, che ci renda meno vulnerabili alla speculazione internazionale. LEGGI TUTTO…

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Governo, Misiti (Grande Sud): Non isolare Monti dal paese reale

Roma, 04 MAG (il Velino/AGV) – “Il calo di popolarita’ del governo, dovuto ai provvedimenti sulle pensioni e sulla prima casa, viene interpretato da taluni come conseguenza della mancanza di mediazione politica e sociale tra il governo, il Parlamento e la societa’ civile. Il gabinetto Monti infatti e’ nato come governo dei tecnici senza alcuna contaminazione dei partiti, i quali hanno creduto cosi’ di commissionare a Monti il ‘lavoro sporco’ per poi tornare a governare avendo superato il periodo critico della politica”.
Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera, Aurelio Misiti. “Lo Stato anfibio funziona male – aggiunge l’esponente del movimento arancione -, cioe’ il sistema basato sul governo tecnico puro costretto a porre la fiducia su ogni disegno di legge perche’ i partiti non sono in grado di gestire i propri parlamentari, non puo’ durare fino alla primavera del 2013. Fin qui ci azzecca l’analisi del professor Sartori sul Corriere della Sera di oggi ma, proseguendo la lettura, questa – prosegue – si trasforma in una mitologica profezia: ‘comunque si muovano il Parlamento e i partiti Monti ci sara’ sempre’. La soluzione lumeggiata dal politologo non convince affatto”. Per Misiti, l’editorialista del Corriere della Sera “dimentica che la Costituzione impedisce al Presidente della Repubblica di decidere le sorti del governo a suo piacimento senza tener conto del Parlamento, che puo’ sempre indicare una personalita’ politica sostenuta dalla maggioranza dei deputati e senatori.
La via maestra pertanto – prosegue – e’ quella di valorizzare il Parlamento e quindi la politica, coinvolgendola non solo con la fiducia ma nella stessa gestione diretta della cosa pubblica, procedendo rapidamente a rafforzare il governo Monti con l’inserimento di almeno un rappresentante per ogni forza politico – parlamentare dell’attuale maggioranza. Un rimpasto di governo di questo tipo – conclude Misiti – conseguirebbe l’obbiettivo di non isolare l’esecutivo rispetto al paese reale nel periodo piu’ difficile del dopoguerra e di farlo durare senza imboscate fino al 2013”. – www.ilvelino.it – (com/gat) 041256 MAG 12 NNNN

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COSTI POLITICA: MISITI, GOVERNO PUO’ INTERVENIRE CON SOLUZIONI

 (ANSA) – ROMA, 5 GEN – ”In Italia si comincia bene e spesso si finisce male. Cosi’ e’ stato con l’ottimo primo ’68 che si e’ concluso con le Brigate rosse; due giornalisti pongono seriamente il tema dei costi della politica e ci si riduce a combattere la guerra santa contro i mulini a vento dei parlamentari, che volentieri accetterebbero il trattamento europeo, tedesco o francese; dopo tangentopoli si e’ piu’ volte cambiata la legge elettorale della famigerata prima Repubblica e si e’ arrivati alla legge ‘porcata’ di Calderoli”. Lo scrive sul suo blog il deputato Aurelio Misiti (gruppo Misto, Repubblicani azionisti). ”Il Governo ha oggi il necessario consenso per intervenire e proporre al Parlamento soluzioni appropriate – scrive Misiti – come ad esempio: ridurre almeno del 50% i rimborsi elettorali alle liste dei cosiddetti ‘partiti virtuali’ odierni, che piu’ di altri lanciano strali contro la ‘casta’; tagliare gli sprechi delle Camere, di Palazzo Chigi, del Quirinale, della Consulta ecc., come i benefits degli ex; ridurre il numero dei parlamentari, accorpare le Regioni a non piu’ di sette; abolire le Province; adottare infine una buona legge elettorale”. ”La realizzazione di queste proposte – sottolinea il deputato – rappresentera’ di certo la ricucitura tra i cittadini e il palazzo”. (ANSA).

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