SEMI-PRESIDENZIALISMO, MISITI: PROPOSTA INTERESSANTE MA DI DIFFICILE ATTUAZIONE

Grande Sud News – mag 27, 2012

Di Luigi Erbetta

Angelino Alfano e Silvio Berlusconi hanno lanciato la proposta di una riforma elettorale che porti al presidenzialismo e che dia la possibilità ai cittadini di votare il Presidente della repubblica tramite un’elezione diretta. La redazione di Grande Sud News ha intervistato l’onorevole Aurelio Misiti per un commento sulla proposta e, in generale, sulla riforma elettorale.
Come commenta la proposta venuta dai vertici del Pdl
La proposta del semi-presidenzialismo avanzata da Alfano e Berlusconi è indubbiamente interessante. Potrebbe essere accolta con favore anche dal Pd, perché un sistema simile era stato ipotizzato anche da D’Alema. Il secondo turno elettorale servirebbe a tagliare le minoranze. L’unico problema è che la proposta giunge tardiva. Per portarla avanti bisogna trovare un accordo nella grande maggioranza che appoggia il governo e si dovrebbe andare ad intaccare anche la Costituzione. Il sistema italiano è infatti basato sul Parlamento, ma in questo caso si passerebbe ad un presidenzialismo, sul modello francese, o a un semi-presidenzialismo. Ma per fare ciò bisognerebbe cambiare un bel po’ di cose e si potrebbe non fare in tempo.
Berlusconi ed Alfano non hanno considerato questo?
Credo che l’annuncio sia stato fatto più per motivi propagandistici. Come per far credere che il Pdl avesse voglia di fare di cambiare qualcosa ma che non gli sia stata data la possibilità.
Grande Sud cosa propone riguardo alla legge elettorale?
Noi vogliamo una riforma elettorale che non abbia riflessi sulla costituzione e che sia espressione dei partiti territoriali, affinché questi possano essere rappresentati in Parlamento. I partiti tradizionali hanno due caratteristiche. La prima è che sono legati alle persone, come il Pdl con Berlusconi, l’Udc con Casini e anche Grande Sud con Gianfranco Miccichè. La seconda è che mirano a far parte di una coalizione per ottenere il premio di maggioranza che dia la possibilità di ottenere più seggi dei rivali elettorali. Oggi, dopo le elezioni amministrative, non è più così. I due partiti maggiori che, alle politiche del 2008 avevano ottenuto il 38% e il 33%, hanno subito una parcellizzazione. In Sicilia, per esempio, nessuno dei partiti è andato oltre il 10%. Questa parcellizzazione ha molta influenza sulle decisioni da prendere riguardo alla legge elettorale.
E poi c’è il Movimento 5 Stelle.
Il grillismo è una parte della protesta contro i governi di Berlusconi e Monti che, per raggiungere il pareggio in bilancio nel 2013, sono stati costretti ad approvare leggi sul rigore di bilancio, scontentando buona parte dei cittadini. Le riforme vengono approvate con facilità in Parlamento, ma non riscuotono il gradimento degli italiani, sia dei lavoratori che dei datori di lavoro. La proposta elettorale di Berlusconi e Alfano mira proprio a tagliere gli estremi, che oggi sono rappresentati da Grillo. In questa direzione va anche la decisione del cambio di nome e dell’intenzione di formare un patto federativo, che aggreghi i moderati e porti ad un risultato che, col doppio turno, sarebbe positivo, o per il Pd o per il Pdl. Solo il centro non sarebbe d’accordo.
Quindi, alla luce di questo, quali sono le prospettive che si stanno delineando?
Io credo che la soluzione ideale sarebbe una via di mezzo che salvaguardi i partiti, non solo quelli che sono al 20%. Chi supera il 4-5% dovrebbe accedere al Parlamento. La proposta del Pdl non è realizzabile e quindi è probabile che si andrà alle elezioni ancora con il porcellum. Non escludo neanche le elezioni anticipate. L’avanzata di Grillo, senza uno scudo adatto rappresentato dalla riforma elettorale, può diventare molto pericolosa. In un anno il sentimento antipolitico potrebbe crescere ulteriormente, dato che è prevista una ripresa economica solo a partire dalla metà del 2013. Siccome Grillo incarna la protesta degli italiani i suoi consensi saliranno. Le elezioni anticipate sarebbero un rimedio per cercare di ridurre le perdite in termini di voti da parte dei partiti maggiori. Grillo potrebbe approfittare delle difficoltà economiche del Paese. Il fatto che Alfano e Berlusconi abbiano avanzato questa proposta significa che hanno reputato disastroso il risultato delle ultime elezioni.

P. S.

Abbiamo dubitato della possibilità di approvazione della proposta Berlusconi-Alfano in quanto riteniamo che il gruppo parlamentare del PD non voterà a favore della proposta per ragioni di bottega.

Ma se per un momento pensasse in grande senza privilegiare interessi immediati di partito, siamo convinti che il Parlamento potrebbe approvare senza referendum la riforma costituzionale in meno di sei mesi, mostrando così il volto migliore della politica italiana. Ma è solo una speranza.

Condivide quanto sopra Giovanni Sartori nell’editoriale del Corriere della Sera di oggi:

<<Ma aspettiamo a vedere se Berlusconi è serio e se Bersani non vorrà fare troppo il furbo (il premio di maggioranza del porcellum sembra tentarlo)>>.

 

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RIFORME: MISITI, ELEFANTE HA PARTORITO TOPOLINO

(ANSA) – ROMA, 28 MAR – “Bene l’incontro tra Alfano, Casini e Bersani ma l’elefante ha partorito il topolino. I contenuti dell’accordo non solo sono modesti ma anche in parte contraddittori, insomma uno specchietto per le allodole con lo scopo di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dalle questioni prioritarie del Paese, come la riforma del mercato del lavoro su cui si gioca la credibilità del governo tecnico e la stessa sopravvivenza dei maggiori partiti”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti.
“Grande Sud – sottolinea l’esponente del movimento arancione -, preoccupato dalla situazione di empasse politica che si sta determinando nei rapporti tra governo e i partiti che lo sostengono, propone di aprire subito una finestra legislativa ad hoc per discutere e approvare in tempi brevi la riforma del mercato del lavoro, elemento essenziale per la ripresa dell’economia che avrà nei territori del Sud il suo baricentro.
Il governo e un Parlamento responsabili – conclude -, come dimostrano i provvedimenti già approvati, non possono che sviluppare, una volta di più, delle politiche finalizzate al raggiungimento di questo obiettivo”. (ANSA).

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MINACCE ALFANO: MISITI (MPA), PIENA SOLIDARIETA’

(ANSA) – CATANZARO, 16 OTT – ‘Il Movimento per le Autonomie esprime piena solidarieta’ al ministro Alfano per le ulteriori minacce subite dalla malavita organizzata’. E’ quanto si afferma in una nota del Movimento a firma del portavoce nazionale, Aurelio Misiti.

‘Lo Stato – aggiunge Misiti – continuera’ con rinnovata energia la battaglia contro chi si rende responsabile di atti criminali contro la societa’ civile. Il Movimento per le autonomie, che qualche volta non ha condiviso le proposte del Guardasigilli in merito alla riforma della giustizia, sul rafforzamento del 41 bis sosterra’ in modo convinto l’iniziativa di Alfano’.

‘Il tentativo mafioso di intimidire la politica – conclude il portavoce dell’Mpa – risultera’ vano perche’ le minacce non possono che rafforzare l’unita’ di tutte le forze democratiche del Paese contro ‘ndrangheta, mafia e camorra’.

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MAFIA: MISITI; BENE NAPOLITANO, DA ALFANO POCHI SOLDI A REGGIO

(ANSA) – CATANZARO, 3 SET – ‘Condividiamo e facciamo nostro l’invito rivolto dal presidente Napolitano alle istituzioni repubblicane e alla societa’ civile perche’ si rafforzi, soprattutto nei giovani, la cultura della legalita’ e il senso della democrazia, e si consolidi il sostegno all’attivita’ di contrasto delle organizzazioni criminali svolta dalla magistratura e dalle forze dell’ordine’. Lo sostiene Aurelio Misiti, portavoce nazionale del Movimento per le Autonomie.

Per Misiti ‘l’invito rivolto dal Presidente della Repubblica nel messaggio inviato in occasione del 28/mo anniversario dell’uccisione del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa deve far riflettere tutti i poteri dello Stato. Non ci spieghiamo per il comportamento e le decisioni del ministro della Giustizia che ricevendo a Roma il procuratore generale Di Landro e il procuratore della Repubblica Pignatone, ha garantito appena 45mila euro per gli straordinari e i mezzi e la promessa di riorganizzare la pianta organica del personale.

La ‘ndrangheta non si combatte con i pannicelli caldi. Necessario invece che il Governo nel suo insieme, sostenuto dal Parlamento, non si limiti ad arrestare la manovalanza ma decida una nuova strategia di attacco alla malavita organizzata tendente a colpire soprattutto la zona grigia e i colletti bianchi, cio il vertice della ndrangheta, che evidentemente non ha subito colpi significativi se vero come vero che mantiene la gestione dello spaccio internazionale delle droghe oltre a gestire la quasi totalita’ degli appalti e a pretendere il pizzo da tutte le attività economiche della regione’.

‘Il ministro Alfano – prosegue ancora Misiti – dovrebbe inoltre chiarire se corrisponde al vero la notizia secondo la quale la mattina dopo l’attentato al procuratore Di Landro, sarebbe transitato dall’aeroporto di Reggio Calabria e non avrebbe ritenuto opportuno trattenersi anche per poche ore in città’.

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